L’ EDUCAZIONE
Sono proprio
le esperienze di vita , familiari e anche sociali , che fanno capire quanto sia
estremamente importante il valore della
“ educazione “ che va esercitata nei
confronti dei giovani ; sia da parte dei genitori nei confronti dei figli , sia
da parte degli insegnanti nei confronti degli alunni.
In una
coppia , in un rapporto coniugale o di convivenza , le condizioni di reciproca intesa diventano assolutamente indispensabili
riguardo alla educazione dei figli , al loro equilibrato sviluppo psico-fisico
. Ciò particolarmente nei primi anni
della loro vita, attraverso comportamenti educativi intelligenti, volti sempre
al dialogo , alla efficacia della parola convincente, pacata , anche se decisa
, sulle necessarie regole comportamentali da rispettare verso gli altri, verso
le cose che attengono alla vita in comune .
Sistemi educativi troppo blandi , troppo
permissivi , improntati a concessioni esagerate
di libertà comportamentali oppure
di soddisfacimenti di desideri in modo troppo ampio, conducono sovente a
determinare nei giovani comportamenti “ viziati “ , poco responsabili , immaturi , e quindi a
renderli impreparati ad affrontare nel modo più giusto i problemi della propria vita e dei rapporti
con gli altri, specie riguardo ai futuri rapporti di convivenza , di coppia .
I sistemi
improntati alla cosiddetta “ rigida educazione “ , troppo duramente impositiva
( a volte violenta ) , quasi sempre determinano situazioni comportamentali certamente
negative nei soggetti , i quali , se
posseggono per loro natura una basilare stabilità emotiva e volitiva , reagiscono con atti esteriori , o di fermo rifiuto , di immobilismo , anche se a volte con progressivi comportamenti trasgressivi e violenti ; ma se invece non
sono dotati di tali capacità, perché più deboli caratterialmente , più fragili
dal punto di vista emotivo, essi assumono atteggiamenti depressivi , che
determinano conseguenze altrettanto negative sullo sviluppo del carattere ,
della personalità..
Spesso la causa di certe anomalie
comportamentali di alcuni soggetti risiede appunto nella molto debole capacità
individuale di esercitare la propria volontà in modo sufficientemente autonomo
e indipendente . Questo avviene quando sono sottoposti a condizionamenti , che possono diventare
ossessivi , esercitati pervicacemente da parte di atteggiamenti voluti dagli altri.
Quando tali
situazioni già si verificano durante la prima infanzia e proseguono negli anni dello sviluppo
psico-fisico , il fenomeno può
degenerare in vere e proprie forme patologiche , di tipo schizofrenico . Il
soggetto , attraverso il proprio inconscio , finisce con il trovare una propria difesa sdoppiando se stesso . Cioè
trasferendo ad una “voce esterna “ la volontà dispositiva di fare o non fare
qualcosa.
Pertanto , il soggetto , nel momento in cui
viene a trovarsi implicato a fare
qualcosa che è determinata da volontà di altri , si sente quasi fisicamente
“ trascinato “ , nel senso che lo sente come vera realtà fisica , da una “ voce esterna “ ,
che lo induce verso comportamenti che
sono quasi sempre contrari alle indicazioni suggerite o volute dagli altri , in
una determinata situazione.
Rimedi
risolutori di queste situazioni , sia in
campo farmacologico , sia in campo psicoterapeutico, non ve ne sono . Certo è
che l’ambiente in cui si trova a vivere il soggetto “ malato “ , viene a rilevarsi e potrebbe effettivamente rivelarsi molto
importante ; nel senso che più il soggetto è circondato da persone che lo
vogliono “ aiutare “ , cioè consigliare , suggerire di comportarsi in un modo
oppure in un altro , di seguire certe abitudini , e più
il soggetto stesso si sente “ allertato “
da quella “ voce esterna “ che lo
spinge a comportarsi diversamente.
Questo dato farebbe ritenere cosa più adeguata
che si crei una situazione di maggiore
autonomia di vita , in cui il soggetto possa
sentirsi “ solo “ a decidere
sulle cose da fare ; egli man mano , probabilmente , riaccenderebbe in sé la sua capacità volitiva , il suo
autocontrollo. Forse per i primi tempi ,
egli continuerebbe a sentire e seguire i
suggerimenti della “ voce esterna “ , ma poi , la stessa “ voce esterna “ potrebbe finire
con il coincidere proprio con la sua autentica
volontà , divenuta “ autonoma “ , in
quanto non più influenzata in modo psichicamente invasivo da condizionamenti di
volontà di altri soggetti.