LA SCUOLA E IL LAVORO
Il “ Sistema “ produttivo
del mercato del
lavoro globale , vuole
creare “ menti programmate “
per lavori “ programmati “ ,
“specializzati “ , quindi individui dalle conoscenze ed
esperienze “ pilotate “ per
ottenere risultati specifici , prodotti particolari scaturiti dall’industria robotizzata .
Per una economia globale , nella quale siano utili solo
soggetti capaci di offrire
prestazioni specialistiche sempre più tecnologicamente avanzate , soggetti capaci di
saper utilizzare apparecchi
e strumenti di elevata tecnologia .
In definitiva , un mondo del “ lavoro “ e della produzione , costituito di elementi
umani altamente e rigorosamente selezionati , pertanto
numericamente limitati e
adeguatamente retribuiti.
Metodi selettivi che
necessariamente lasceranno escluse
lunghissime code di persone in cerca di lavoro , ma con scarsissime ,
quasi nulle , possibilità di trovarlo corrispondenti alla qualifica conseguita con il proprio
titolo di studio , se non in impieghi lavorativi , probabilmente in nero e
precari , sempre meno qualificati e retribuiti , e pur
sempre di difficile possibilità di accesso , stante la crescente ,
progressiva domanda di lavoro
da parte di milioni di persone disoccupate , licenziate o ancora inoccupate.
Ciò avverrà , purtroppo
e inesorabilmente , se l’organizzazione dell’istruzione scolastica ,
secondo i progetti più innovativi proposti
dalla cosiddetta politica
“progressista “ ( ? ) , dovrà e vorrà
tendere a conseguire , peraltro in tempi più ristretti in soli quattro anni ,
obbiettivi coerenti con le suddette finalità e leggi
del mercato del lavoro
globale e quindi , formare studenti
attraverso programmi culturali specifici e
incanalati secondo discipline e materie di
studio particolari , prefissate per acquisire
una preparazione limitata
a talune e
specifiche conoscenze .
Praticamente , ciò
produrrebbe una quasi “ ecatombe “ di individui , eterni aspiranti
lavoro , purtroppo carenti di quelle conoscenze culturali di base , più ampie e diversificate , che
una politica seria
di istruzione scolastica
avrebbe dovuto avere offerto , per consentire a loro la
formazione e uno sviluppo mentale
più idoneo ad affrontare
situazioni di impiego lavorativo di
diversa natura e
difficoltà , di approccio ad
indirizzi molteplici , riguardanti non solo campi tecno scientifici , di
fisica , di chimica, elettronica , etc… bensì
anche di natura classica,
letteraria , filosofica , artistica , di storia
e geografia, etc….Come effettivamente
, sino ad ora e
fortunatamente è stata la
tradizionale , nostra , da noi
già e non più studenti ,
considerata bella e completa “ Scuola italiana “ . Dopo gli anni della media , il ginnasio e liceo
nei cinque anni .
Un bagaglio culturale invidiato da molti altri Paesi , che però , per il
futuro professionale dei giovani , dovrebbe continuare ad
essere mantenuto
in vita , pur con
i necessari completamenti
e aggiornamenti , in
materia di conoscenza
delle lingue , della informatica
, delle comunicazioni telematiche e di quant’altro possa
essere utile secondo la evoluzione
dei tempi.
Nessun commento:
Posta un commento