EDUCAZIONE E RISPETTO
( Altri tempi ? )
“ Educazione “
e “ Rispetto “ .
Due parole , due concetti , che
sembrano ormai essere
appartenuti ad una
era primordiale . Entità
che si sono dissolte nel vuoto
, di cui sono soltanto
rimaste debolissime tracce nell’alveo di
taluni rari comportamenti
umani .
Le domande
che molti si
pongono , in questa nostra epoca
“ moderna “ e “progredita “ ,
frequentemente sono queste :
Educazione ? Rispetto
? In che
senso ? Atteggiamenti puramente
e esclusivamente formali
nei rapporti con gli altri ?
Non serve di certo una
educazione in tal senso se dietro ad ogni segno di educazione non vi è anche e
soprattutto “ rispetto “ verso l’altrui
persona , della sua dignità , dei suoi diritti , anche come riconoscenza
del bene da essa ricevuto. Altrimenti ,
educazione e
rispetto non sarebbero altro che manifestazioni solo
ed esclusivamente di deprecabile “ ipocrisia “ , di opportunismo
, di falsità .
Per la
verità esiste il vero e
reale , autentico “ Rispetto “
verso gli altri ,
come l’elemento fondamentale dei comportamenti di relazione
umani , che
gratifica e rende
nobile la stessa Educazione .
Ma al giorno
d’oggi , in quale misura si
può valutare che
esista il vero , reale e autentico “
rispetto “ nell’ambito dei rapporti
umani , sociali , familiari , professionali ?
La
risposta non è
affatto incoraggiante . Ciò
per il fatto che nella nostra
società , in molti di tali rapporti è
diventato prevalente fra
le persone un
senso di scarsa
fiducia , a volte di vera sfiducia
riguardo alla sincerità dei
sentimenti .
Si viene a determinare un
circuito vizioso , malato , nel quale via via è sempre più difficile dipanare
dubbi e ombre, l’uno nei
confronti dell’altro . In un’atmosfera
di tensioni o di
frigidità , anche drammatiche.
Ciascuno si
chiude nel proprio mondo , dei propri interessi
, magari
costruendo nell’immaginario talune realtà
di natura virtuale
, o peggio , cadendo rischiosamente
in trappole strumentali , da cui
è assai difficile uscire , appositamente e
in modo speculativo da
altri elaborate , che , carpendo la buona fede di soggetti
malcapitati , fanno credere agli stessi di poter
riempire i vuoti
di incomprensioni , liberare le angosce
di una solitudine , attraverso pratiche e tecniche particolari , che
generano gravi limitazioni alle capacità di autonomia della
persona e vere e proprie dipendenze psico-patologiche .
Situazioni che alla fine determinano un
grave isolamento dal mondo
esterno e conseguentemente una
sensazione di solitudine , che diventa sempre più
insopportabile e che purtroppo riappare
, come un incubo , un ‘
ombra che rimane
inesorabilmente legata , allo spirito e
alla fisicità del proprio
essere.
A tutto ciò
può esservi un
rimedio . Anche attraverso
la “ Educazione “ . Ritornare
a credere alla importanza di
impostare i rapporti
fra le persone
attraverso atteggiamenti , sempre
prudenziali e auto-controllati , ma anche “
educati “ , attraverso manifestazioni di
rispetto anche formale , oltre
che sostanziale , di apertura
verso gli interessi altrui ,
di attenzione e di riguardo verso
certe peculiarità del
carattere altrui o di
situazioni particolari nelle quali si trovi l’altra persona .
Infatti ,
nella maggior parte dei casi
, ogni atto , ogni iniziativa esercitata
in tal senso
viene a determinare impulsi
positivi di natura relazionale , che aprono
la strada ad
una più facile possibilità di comprendersi
, di
conoscersi e di
approfondire i rispettivi
temperamenti e personalità
. Ad
una facilitazione dei
rapporti di convivenza
, attraverso quelle che notoriamente
vengono definite le “
buone maniere “ , quelle
“ attenzioni “ , che predispongono e
inducono al sereno dialogo
fra esseri umani , specie nell’ambito familiare , fra
coniugi , fra genitori e figli , e ai
modi pacifici e trasparenti di
confrontarsi e di capirsi .
Per contrastare FENOMENI
DI DISGREGAZIONE SOCIALE
Sono fin troppi coloro
, fra giovani e adulti , che sempre più in Italia ritengono che la libertà in
democrazia sia il diritto di ognuno di offendere chi rappresenta e svolge
funzioni pubbliche nelle istituzioni dello Stato , nel momento in cui
l'esercizio di tali funzioni sia rivolto a far rispettare norme e principi
costituzionali . Norme che non sono gradite a chi , invece , intende far valere un proprio , esclusivo personale
interesse palesemente opposto e contrario a quello di carattere generale oppure
ad un dovere contemplato dalla legge o di natura etica o morale .
Ciò accade quando nella vita
sociale le Istituzioni dello Stato perdono autorevolezza e purtroppo anche
credibilità , a causa di esempi contraddittori , di importanti carenze
organizzative e di intervento nell'esercizio delle rispettive funzioni , che
riguardano il mantenimento dell' ordine e della sicurezza , il far rispettare senza eccezioni , a tutti ,
con il giusto rigore e determinazione nei confronti di chi le viola , le regole
di corretta e civile convivenza .
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