.
PER LA DIGNITA’
SOCIALE E LA
GIUSTIZIA SOCIALE
Condividiamo e collaboriamo
“ T
U T T I I N S I E M E ,
PER UNA VITA
SANA E DIGNITOSA “
“ IUS
VIVENDI CUM DIGNITATE
“
Possiamo farlo ,
ciascuno di noi , utilizzando proficuamente il mezzo e
la comunicazione via
web , rendendoci realmente
utili e attivi
nei circoli , nelle
riunioni socio-culturali , in famiglia , discutendo
e possibilmente diffondendo gli
argomenti trattati in questo
opuscolo , al fine di
richiamare l’attenzione di
chi ci ascolta , su
problemi importanti , che riguardano la
vita sociale nostra
e di tutti , con l’ invito
a partecipare e diffondere
ognuno il proprio
messaggio di civiltà .
UNIAMO
LE NOSTRE COSCIENZE
, LE NOSTRE VOLONTA’ ,
OGNI NOSTRA INIZIATIVA
O MESSAGGIO , ANCHE
VIA WEB , UTILE
per :
Combattere tutti
insieme e ciascuno nella propria parte , affinché nell’ambito
di ogni comunità
umana sia sempre
salvaguardata la “ dignità “ di
ciascuna persona umana,
la sua dignità sociale , affinché nessun
essere umano debba
essere costretto a
vivere in condizioni
di miseria , di abbandono sociale
o indifeso nei
confronti della violenza
o sopraffazione criminale .
Denunciare , tutti insieme e ciascuno nella propria parte ,
lo scandalo della grande
evasione fiscale perpetrata dai potenti della
terra , noti personaggi
istituzionali e finanziari ,
che investendo grossi
capitali nei cosiddetti
“paradisi fiscali “ , sottraggono illecitamente
nell’ambito dei rispettivi governi
enormi risorse economico-finanziarie , che invece
potrebbero e dovrebbero
essere utilizzate per poter
ridurre drasticamente il drammatico , gravissimo e progressivo
divario economico che separa una netta minoranza di soggetti , possessori di elevatissimi capitali e
ricchezze immobiliari, nei confronti di tutti coloro che, a decine e decine di milioni di
persone, invece sono
costrette a vivere
nella miseria , prive dei
beni fondamentali per
condurre una vita sociale
umanamente dignitosa .
- Attivare e
sostenere una valida
e forte campagna in
opposizione al sistema
speculativo e di
business sulla salute umana e
sui prodotti farmaceutici , specialmente quelli “
salva-vita “ ; nonché per ottenere
i necessari mezzi
di aiuto e sostegno reale ed economico in
favore delle persone malate
e disabili , che si trovano in gravi difficoltà;
Sostenere
l’ utilità che nel sistema
scolastico , oltre agli impegni
di studio sulle necessarie e
fondamentali nozioni interdisciplinari di
cultura generale e specifiche
, siano
consentiti indispensabili e
congrui spazi e
tempi da dedicare ad attività di
svago e ginnico-sportive . Nonché
la necessità di richiamare nell’ambito disciplinare e comportamentale nozioni
culturali sui principi sanciti nella
nostra Costituzione ed educativi
anche di carattere civile e morale
, che riguardino la
convivenza pacifica , la
solidarietà sociale , e soprattutto
il rispetto della
persona e della
sua dignità nei
rapporti umani, familiari ed
esterni ; anche nei riguardi
della propria persona , individuale , a difesa dei rischi e dei
pericoli provocati dall’uso
di droghe , dall’abuso di sostanze
alcoliche , dal vizio del gioco
d’azzardo .
Riaccendere negli
animi umani la
fiamma di una
sana e pura spiritualità
, non contaminata da fanatismi
e da certe pratiche pseudo-
religiose , che si nutrono
di potere , di speculazioni e
di interessi lucrativi.
Per voler credere in Dio, non
sono necessari studi su testi “ sacri “ , non servono templi monumentali ,
paramenti lussuosi . E’ sufficiente
credere e operare nell’amore , nei
sentimenti di altruismo , di solidarietà , di pace ; è sufficiente credere nella bellezza e
magnificenza della natura e nel rispettarla
e soprattutto nell’essere
umili di fronte al “mistero “ della vita e
dell’universo.
Manifestare
, anche attraverso opportuni messaggi
via web , la esigenza
di combattere , tutti ,
attraverso i propri
modi e mezzi
disponibili , contro un
sistema sociale e politico , in cui disonestà ,
corruzione e malaffare
opprimono ogni sana
iniziativa e attività di
sviluppo e progresso
sociale , nonché sostenere ogni denuncia di malgoverno su sprechi di denaro pubblico . specie riguardo a retribuzioni palesemente esagerate , addirittura scandalose , a personaggi di spettacoli e conduttori di trasmissioni delle reti televisive pubbliche .
Sostenere ogni iniziativa volta alla
salvaguardia e tutela
dell’ambiente naturale , alle condizioni di salubrità , riguardo alla
fauna e alle foreste, alla sicurezza idrogeologica , al rispetto dell’eco-sistema , alla genuinità dei
prodotti agro alimentari , alla difesa
e promozione del
lavoro ad opera
dell’uomo , di quella generate dalla creatività della
fantasia e intelligenza
umana , che nessuna “ intelligenza artificiale “ e
robotica , strutturata secondo calcoli e algoritmi , potrà mai sostituire nel vero progresso sociale
dell’umanità.
Poter scegliere
tramite libere preferenze i
propri rappresentanti
politici in Parlamento , secondo regole democratiche , che
consentano la costituzione
di Governi capaci di
esercitare una sana e corretta
gestione delle risorse pubbliche .
Riguardo ai giovani
è necessario valutare e giudicare meglio certi
episodi che “ scandalizzano “ la cosiddetta
pubblica opinione , per
immoralità , per indecenza , per trasgressione , commessi da parte di tanti giovani e purtroppo anche giovanissimi .
Non è corretto ed
è anche
ipocrita dare maggiormente a loro
la colpa per i loro comportamenti
scorretti e ritenuti
scandalosi .
I giovani generalmente si comportano seguendo l'esempio degli
adulti e vedendo e apprendendo ciò che li circonda .
Non vi è da
meravigliarsi se utilizzano i mezzi di comunicazione ormai largamente disponibili
per abusare della propria libertà e senza pudore , se abusano di
bevande alcoliche , se si drogano ,
quando hanno come riferimenti nella società il totale abbattimento di
ogni regola morale , l’esaltazione della violenza , del macabro , del facile guadagno , del consumismo esasperato, del sesso , che vengono sistematicamente profusi e alimentati , per interessi speculativi da films , da pubblicità di gruppi e società che con i loro prodotti
commerciali ne traggono guadagni enormi
.
Tutti siamo stati
giovani e sappiamo benissimo
quanto sia facile oltrepassare certi limiti , della prudenza, del buon
senso , della stessa ragione , se non vi è una remora istituzionale
di natura sociale
e disciplinare , che riguardi i rapporti di convivenza civile ,
imposta e finalizzata a “ moderare “
certi comportamenti tendenzialmente trasgressivi
di tanti giovani di oggi , ma che sicuramente verrebbero drasticamente contenuti soprattutto da
risoluti ed efficaci interventi legislativi ed operativi
da parte della politica e delle
istituzioni contro ogni genere di
criminalità ed illegalità , contro i
traffici di droga e della prostituzione , contro la corruzione , contro le
speculazioni illecite e la evasione
fiscale , contro la violenza mafiosa.
Uniamo le nostre forze per difendere la “ Dignità sociale “
, come diritto fondamentale
da rispettare nei confronti di qualsiasi essere umano sulla terra .
“ IUS VIVENDI CUM
DIGNITATE “
È il diritto di qualsiasi cittadino ad una vita sociale in
condizioni quanto meno dignitose. E’ un
dovere costituzionale dello Stato garantire questo diritto .
Quanti milioni
e milioni di
esseri umani ancora
vivono in condizioni
di estrema povertà , senza una fissa dimora e non per
propria volontà , costretti a chiedere elemosina , per potersi nutrire e coprire
dell’indispensabile , per salvarsi dalla fame e dal freddo ,
sopravvivendo in un precario presente , in una quasi totale assenza di
speranza in un futuro diverso e
oltretutto sottoposti al giudizio di un certo mondo esterno ed estraneo , che
li guarda , li osserva fugacemente , li evita , infastidito da una realtà di miseria , che disturba la
propria unica visione della vita , dove precipuo
scopo e obiettivo
è solo il denaro , tanto denaro ,
che possa garantire agi e comodità , eleganza e lusso , e quindi anche potere e per
il quale il resto è zavorra .
Un mondo d’elite , che spera sempre di essere sostenuto da una
oculata “ politica “, amica e
compiacente , possibilmente complice ,
che possa servire utilmente al proprio scopo , a evitare in tutti i
modi di non infrangere
la sfera di
cristallo nella quale essi , i ricchi e super benestanti , vivono
indisturbati . Dal loro punto di vista ,
il compito dei politici è
quello di riuscire a governare sulla vita sociale dei cittadini , pur in
condizioni di ridotte risorse economiche
del Paese , ma non intaccando mai gli interessi
e i beni delle classi e gruppi sociali ricchi e
benestanti .
La
realtà è che le risorse economiche , pubbliche , del Paese
, a fronte dell’elevato debito pubblico
, delle necessarie spese correnti dei
servizi pubblici , della crisi
finanziaria , e di altri fattori di carattere straordinario , risultano
insufficienti al fine di consentire
una possibile e
importante ripresa economica e
sociale. Questo può avvenire solo attraverso
entrate fiscali provenienti
da un “ sistema istituzionale “ sia normativo
, sia organizzativo , abbastanza
efficiente per combattere contro la evasione fiscale ,
contro le speculazioni e gli sprechi , contro le attività illegali economico-finanziarie , e soprattutto
articolato , sotto l’aspetto impositivo ,
in modo e
in misura equamente proporzionale
nei confronti dei vari e diversi redditi
percepiti .
Siamo di fronte ad una evidente e grave
sproporzione economica fra classi sociali , che registra da una parte
situazioni di accumulo di ricchezze in mano ad una minoranza di persone , le
quali illecitamente trasferiscono enormi capitali nei cosiddetti “ paradisi fiscali “ , evadendo le impostte ,
senza essere perseguiti
penalmente dagli Organismi istituzionali fiscali , e dall’altra condizioni di estrema povertà
nei confronti di milioni di persone . A
nulla o
a quasi nulla possono servire , per affrontare , se non in modo
sistemico , il grave problema, interventi sporadici e insufficienti , di sostegno verso i poveri , costituiti da
provvedimenti riguardanti “ tagli “
sui redditi più alti , oppure l’abolizione di taluni emolumenti economici ,
già legalmente acquisiti come diritti ;
interventi peraltro ogni volta “ bocciati “ da provvedimenti
costituzionali, oppure attraverso il prelevamento di somme , a
titolo di temporanei “ contributi economici di solidarietà “.
Un efficace rimedio per
ridurre in misura
determinante tale evidente
sproporzione economica fra classi
sociali potrebbe essere
costituito da una
vera e reale “ Riforma strutturale di adeguamento delle aliquote fiscali “ , realizzando
una effettiva “ equità fiscale “ ( art.
53 della Costituzione ) elevandole sensibilmente e in misura proporzionale
, a partire dai redditi oltre i centomila euro annui , ivi comprese
le rendite finanziarie . Una Riforma che preveda anche un sistema di “
detrazioni fiscali “ o di “
rimborsi “ , cioè la possibilità di detrarre dalle imposte , oppure di poter fruire di rimborsi di talune particolari spese per beni
e servizi essenziali, in misure
percentuali inversamente proporzionali al reddito , previa produzione di
relativa documentazione, le spese sostenute effettivamente per le
necessità di vita fondamentali per la persona e per la
famiglia ( affitto di abitazione , spese mediche e farmacologiche , spese
per consumo di acqua e luce per l’abitazione, spese per acquisto di libri
e di materiale ad uso istruzione e formazione professionale
), nonché , specie riguardo alle
piccole e medie imprese , la possibilità di detrazioni di
imposta relativamente alle spese per acquisto di attrezzature e
macchinari utili e necessari al rinnovamento , ammodernamento , e
per l’impiego di risorse umane , ai fini
dello sviluppo produttivo aziendale , sottoponendo ai dovuti
controlli fiscali l’attività commerciale dell’impresa.
Tale
possibilità di poter detrarre dalle imposte le suddette spese
verrebbe a determinare inevitabilmente un importante vantaggio
per il contribuente , volto al rilascio di
fatture e ricevute fiscali , destinate ad essere
prodotte per le relative detrazioni di imposta e conseguentemente
un vantaggio anche per lo Stato ,
potendo acquisire , attraverso un potenziamento degli organi di
controllo fiscale , importanti risultati in ordine alla
lotta alla evasione fiscale e alle attività speculative illecite , nel settore delle fatturazioni ,
delle imposte e tasse .
Un Sistema di riforme fiscali che , unitamente
ad una migliore organizzazione degli Uffici
preposti alle attività di controllo e di accertamento ,
amministrativo-contabili, su cittadini , imprese e società finanziarie, comporterebbe sicuramente maggiori introiti
nelle casse dello Stato , e quindi un aumento
di risorse pubbliche
economiche tali da consentire la possibilità
di sostenere con un minimo reddito pro-capite le persone
più povere e più bisognose , di intraprendere investimenti su opere pubbliche essenziali , abitazioni
popolari , ospedali , scuole ,
etc…, nonché di intraprendere un reale processo di sviluppo , nel lavoro e
nell’ambito delle imprese e commerciale.
Oppure , una Riforma
rivolta ad invogliare investimenti di capitali , anche e
soprattutto esteri , in Italia e ad incrementare occupazione
e lavoro per imprese nel territorio;
con la quale Riforma si
potrebbe disporre che le imposte per TUTTI i
redditi e rendite finanziarie
siano stabilite con misure di aliquote proporzionali ai vari redditi ,
ma sino ad una aliquota massima del 25
% , anche per i redditi più alti e le
rendite più elevate . Però , alla condizione ineludibile che i rispettivi
capitali potranno fruire della aliquota massima suddetta purché siano
investite somme , quanto meno al 70 % del capitale depositato , in
attività imprenditoriali che creino nel Paese stesso posti di lavoro ,
specialmente per i giovani , nelle industrie e nei servizi .
Questa è la
situazione attuale , riguardante la
RICCHEZZA E
POVERTA’ in Italia :
La ricchezza delle famiglie
in Italia
Nel 2010 la
ricchezza complessiva delle famiglie era pari a circa 8.638 miliardi di euro,
più di 7,5 volte il corrispondente valore del 1965 misurato sempre a prezzi
2010, con una crescita media annua del 4,6 per cento .
In Italia i 10 individui più
ricchi posseggono una quantità di ricchezza che è all’incirca equivalente a
quella dei 3 milioni di italiani più poveri ; ciò esemplifica il divario che anche in un
paese sviluppato come il nostro separa i ricchi dai poveri. La disuguaglianza
nella distribuzione della ricchezza è in effetti assai più pronunciata di
quella sul reddito .
il 10 per cento delle
famiglie più ricche possiede oltre il 40 per cento dell'intero ammontare di
ricchezza netta mentre il 10 per cento delle famiglie a più alto reddito riceve
invece solo il 27 per cento del reddito complessivo.
La maggiore disuguaglianza che si osserva per la
ricchezza rispetto al reddito si spiega in vari modi. In primo luogo la
disuguaglianza della ricchezza tende a riflettere le maggiori differenze
attribuibili al diverso stadio del ciclo di vita di ciascun individuo. Mentre l’assenza di reddito (cioè di risorse
destinabili al consumo) è una condizione in generale fonte di particolare
criticità, l’assenza di ricchezza può comunque associarsi a condizioni
reddituali adeguate, e dunque non essere meritevole di sostegno economico.
Per l’Italia,
i livelli di disuguaglianza della
ricchezza relativamente moderati rispetto
a quanto , contrariamente , si osserva per i redditi. Ciò è
dovuto alla diffusione della proprietà
dell’abitazione di residenza, superiore a quella che si riscontra in numerosi
paesi europei, come Regno Unito, Svezia, Francia e Germania, risultando invece
inferiore a quella riscontrata in Grecia, Irlanda e Spagna
A livello di area geografica, il Centro e il Nord
presentano valori che – in modo alternato – portano l’una o l’altra area sui
livelli più elevati. È invece piuttosto
marcato e costante il peggioramento delle condizioni del Mezzogiorno, che vede
il proprio indice tra il 1987 e il 2008 perdere circa 10 punti, passando da
circa 80 a 70.
Il rapporto tra la ricchezza e il reddito è
all’incirca raddoppiato negli ultimi decenni; corrispondentemente è aumentato
il ruolo dei redditi da capitale rispetto a quelli da lavoro. In altri termini,
la ricchezza sta assumendo un ruolo via via crescente tra le risorse economiche
che definiscono la condizione di benessere di un individuo. In questo quadro, è
notevole che nel nostro paese il carico
fiscale sulla ricchezza all’inizio degli anni duemila fosse tra i più bassi d’Europa e che, al netto dei condoni, sia diminuito
sensibilmente nel corso del decennio Va
peraltro osservato che la ricchezza, in particolare quella immobiliare, è più
difficilmente occultabile nei confronti delle autorità fiscali; il suo utilizzo
in quanto base imponibile può rivelarsi utile in contesti, come quello
italiano, di elevata evasione fiscale.
Le stime si
riferiscono a due distinte misure della povertà:
-povertà assoluta e povertà
relativa, elaborate con due diverse definizioni e metodologie, sulla base dei
dati dell'indagine sulle spese per consumi delle famiglie.
Nel 2016 sono stati
stimate di 1 milione e 619.000 le famiglie residenti in condizione di povertà
assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e 742.000 individui.
Rispetto al 2015 è
stata rilevata una sostanziale stabilità della povertà assoluta in termini sia
di famiglie sia di individui.
L'incidenza di
povertà assoluta per le famiglie è pari al 6,3%, in linea con i valori stimati
negli ultimi quattro anni.
Per gli individui,
l'incidenza di povertà assoluta si porta al 7,9% -
La povertà
relativa nel 2016 riguarda il 10,6% delle famiglie residenti (10,4%
nel 2015), per un totale di 2 milioni 734.000 famiglie , cioè 8
milioni 465.000 individui, il 14,0% dei residenti .
Analogamente a quanto
registrato per la povertà assoluta, nel 2016 la povertà relativa è più diffusa
tra le famiglie con 4 componenti (17,1%) o 5 componenti e più (30,9%)
La povertà relativa
colpisce di più le famiglie giovani: raggiunge il 14,6% se la persona di
riferimento è un under35 mentre scende al 7,9% nel caso di un ultra
sessantaquattrenne
L'incidenza di
povertà relativa si mantiene elevata per gli operai e assimilati (18,7%) e per
le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (31,%)
-------------------------------------------
La
Costituzione Italiana , riguardo
ai diritti umani e alla “
dignità sociale “ , recita
:
Art. 2 “ La
Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell’uomo , sia come singolo , sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità , e richiede
l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica , economica e sociale “ .
Art. 3 “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
e sono uguali davanti alla legge , senza distinzione di sesso, di razza , di
lingua , di religione , di opinioni politiche , di condizioni personali e
sociali . E’ compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che , limitando di fatto
la libertà e l’eguaglianza dei cittadini , impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica , economica e sociale del Paese.”
Art. 4 “ La
Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano
effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere , secondo le
proprie possibilità o la propria scelta , un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o
spirituale della società .”
Art. 31 “ La Repubblica agevole con misure economiche
e altre provvidenze la formazione della famiglia e
l’adempimento dei compiti relativi , con particolare riguardo alle
famiglie numerose. Protegge la maternità
, l’infanzia e la gioventù , favorendo gli istituti necessari a tale scopo . “
Art. 32 “ La
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce
cure gratuite agli indigenti . Nessuno può essere obbligato a un trattamento
sanitario se non per disposizione di legge . La legge non può in nessun caso
violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana .“
Art. 38 “ Ogni
cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha
diritto al mantenimento e all’assistenza sociale . I lavoratori hanno diritto che siano
preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio , malattia ,
invalidità e vecchiaia , disoccupazione
involontaria. Gli inabili e i minorati
hanno diritto all’educazione e
all’avviamento professionale . Ai
compiti previsti in questo articolo
provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L’assistenza privata è libera. “
Art. 53 : “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese
pubbliche in ragione della loro capacità contributiva . Il sistema tributario è informato a criteri
di progressività”.
La
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
E’ stata firmata a Parigi il 10
dicembre 1948
la Dichiarazione esprime una richiesta di
salvaguardia della dignità individuale, attuabile nel rispetto dei
diritti al lavoro ed economici della persona:
Articolo 23:
1) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla
libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed
alla protezione contro la disoccupazione.
2) Ogni individuo, senza discriminazione, ha
diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
3) Ogni individuo che lavora ha diritto ad una
remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua
famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario,
da altri mezzi di protezione sociale.
Articolo 25:
1) Ogni individuo ha diritto ad un tenore di
vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua
famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione al vestiario,
all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha
diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità,
vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza
per circostanze indipendenti dalla sua volontà.