giovedì 18 novembre 2021

 



 

                             IL BENE COMUNE

 

“ Il dovere morale e civile di educare noi stessi e i nostri giovani al rispetto del bene comune”.

 

“ Bene comune “ sono due parole semplici che contengono una idea la cui forza e potenza è tale da poter salvare il mondo, l’umanità , dalle violenze, da guerre disastrose. Infatti, gli ideali di pace, di solidarietà, di tolleranza, purtroppo nel mondo e nei secoli sono rimasti astrattezze, a causa della prevalenza di egoismi, di avidità di potere, di istinti di violenza.

 

Il “ Bene comune” , invece, oltre a costituire un ideale di valore universale, esso è il compendio di tutti i beni individuali della esistenza umana , costituito dal benessere, materiale e psichico e spirituale , che comprende la “ persona umana” individuale e allo stesso tempo collettiva.

 

Ciascun essere umano al mondo tende al proprio “benessere”, alla protezione e difesa della propria salute e vita, ma in questo suo atteggiamento naturale, spesso trascura un fattore estremamente importante, anzi fondamentale, costituito dal fatto che il proprio “bene” individuale viene a trovarsi necessariamente e inevitabilmente in una condizione di “ complementarietà” nei confronti di tutti quegli altri beni individuali e soggettivi , che appartengono al medesimo contesto sociale.

 

Il trascurare questo fattore essenziale, fa prevalere unilateralmente la volontà soggettiva di ottenere e mantenere il proprio benessere senza tener conto delle eventuali e spesso inevitabili conseguenze negative che da tale atteggiamento potrebbero derivare in danno degli altri, e ciò da sempre ha generato e certamente nel futuro continuerà a provocare contrasti, scontri e conflitti sempre più violenti nei rapporti umani e sociali.

 

Pertanto, il bene individuale, il benessere soggettivo, per mantenersi tale non può e non dovrebbe mai prescindere dal “ bene comune” , da questa realtà contestuale, anzi , per rafforzare ed esaltare il proprio bene, ciascuno di noi , in ogni nostra azione o attività personale, in ambito familiare o sociale e professionale, ogni volta dovrebbe farci riflettere se quella azione o attività non solo sia di beneficio e vantaggio a noi stessi, bensì possa essere oppure realmente sia, di riflesso , positiva o negativa nei confronti degli altri.

 

Ogni essere umano è diverso dall’altro. Ogni individuo ha una sua propria personalità, proprie caratteristiche naturali, fisiche, intellettive, psichiche , particolari attitudini e anche talenti che può sviluppare attraverso l’educazione e la cultura, la esperienza e la pratica in qualsiasi settore delle attività umane, per realizzare il “ benessere ” a se stesso.

 

Ma ciò può realizzarlo con maggiore compiutezza e nel modo migliore e con più soddisfazione, se il suo benessere si accompagna al gradimento di altri nei suoi confronti e può avvenire solo se ogni sua azione o attività è stata rivolta anche al rispetto del bene altrui, del

 “ bene comune “.

 

La ricerca più efficace del “ bene comune “ avviene tramite la cultura, la conoscenza, l’attività di relazione con gli altri.

L’avvenire del mondo è nelle mani dei giovani.

 

Sono i giovani coloro che saranno capaci di cambiare il mondo , trasformando le egoistiche ottusità delle recinzioni culturali, politiche, etniche, sociali, religiose, speculative economiche e finanziarie, in “aperture “ verso scenari globali , attraverso un processo culturale assolutamente innovativo , di un “umanesimo tecnologico “ , basato su quattro elementi :

- La capacità critica

- La creatività

- La comunicazione

- La collaborazione

 

- Questi ultimi due fattori, la comunicazione e la collaborazione devono essere e sono fondamentali al fine di mettere insieme la capacità e i talenti più diversi, nei più diversi settori della conoscenza ( cultura umanistica, arte, scienza, tecnologia, etc.. ) , per poter ottenere i risultati più prestigiosi e innovativi , a favore del vero e reale progresso della umanità intera, costituita dalla unione degli esseri umani, di qualunque razza e provenienza, per la realizzazione del “ Bene comune “.

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