mercoledì 21 maggio 2025

LA SOLITUDINE E L'EMPATIA

 


 

LA  SOLITUDINE   E  L’EMPATIA

Guardare solo a se stessi, curare solo le proprie cose, preoccuparsi solo di ricevere ciò che piace, dare la colpa ad altri per le cose che vanno male, essere continuamente insoddisfatti per le cose non ottenute, non realizzate, sono tutti fattori che progressivamente ci  allontanano dagli altri, aumentano l’insofferenza verso gli altri,  e quindi alla fine generano una solitudine, anche se non di rado  essa  è voluta e preferita .

 Però, la solitudine generalmente e per tutti diventa assai triste e drammatica quando certe condizioni individuali , fisiche o psichiche, diventano difficili  e tali da richiedere aiuti ( età avanzata, malattia, etc..) e soprattutto se viene a mancare l’empatia.

 Infatti, è proprio il venire meno dell’empatia, cioè quella manifestazione psico-emotiva che caratterizza i buoni rapporti e le relazioni interpersonali, improntati alla solidarietà, alla reciproca comprensione, al sostegno fisico e morale,  ciò che costituisce il vero e reale dramma  umano e  sociale  del nostro tempo.

Tempi nei quali si registra  sempre più diffuso il fenomeno dell’individualismo, dell’egocentrismo, ed anche dell’egoismo, secondo cui ogni cosa è uno strumento da utilizzare per il soddisfacimento dei propri desideri, dei propri piaceri, dei propri interessi, anche riguardo ai rapporti umani, emarginando tutto il resto e quindi anche l’empatia, la solitudine e venendo a mancare una partecipazione popolare ai valori comuni sociali della libertà, della democrazia, della giustizia, si creano pericolosi  spazi vuoti  a favore di regimi autocratici, illiberali, discriminatori nei confronti dei più deboli, sempre più soli ed emarginati.

 

 

 

 

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