APPELLO AI CITTADIN I ITALIANI riguardo al
Referendum sulle riforme Costituzionali
( Video intervista di Ferdinando Imposimato )
COSA C’
E’ DIETRO LA
RIFORMA DELL’ ART. 55 e SEG. della COSTITUZIONE ( Bicameralismo perfetto )
?
La Riforma , in
sostanza , prevede uno snellimento dell’iter legislativo , per l’approvazione
delle leggi , attraverso una diminuzione del numero dei deputati alla Camera e dei senatori al Senato , con
compiti e funzioni legislative di quest’ultimo , diversi e ben limitati rispetto al precedente Senato.
Si potrebbe dire , a prima vista : una vera riforma , in tutto e per tutto positiva , in senso democratico , cioè a favore
degli interessi pubblici popolari ?
Da
coloro (
in primis Matteo Renzi ) che hanno proposto la “Riforma costituzionale “, con l’abolizione del “ bicameralismo perfetto “ , viene sostenuto
che tale riforma , oltre alla
possibilità di rendere più veloce l’approvazione delle leggi ,essendovi una
sola Camera, presenta anche
un altro dato positivo ,
costituito dalla riduzione del numero dei parlamentari del nuovo Senato , e
quindi un risparmio evidente di spesa .
Ma ci si domanda : “ Se il fine da perseguire vuole essere quello della velocizzazione dell’iter
legislativo , onde evitare la
possibilità di utilizzare lo strumento degli emendamenti come mezzo impeditivo
procedurale , sarebbe sufficiente modificare il regolamento interno , sia di
Camera che di Senato ; inoltre se altro obiettivo è quello del risparmio di spesa , non sarebbe sufficiente
ridurre sensibilmente e semplicemente
il numero dei parlamentari , sia della Camera sia del Senato, lasciando a quest’ultimo le originarie
funzioni , invece che togliere al Senato
le funzioni di organo legislativo , di controllo e approvazione delle leggi
approvate dalla Camera ,che con la riforma verrebbe ad assumere funzioni e poteri
esclusivi ? “
Ma
, il fatto vero è che il fine che si
vuole realizzare è ben diverso .
In quanto che dietro a questa nuova
impostazione legislativa parlamentare , vi è un preciso “progetto “ di rafforzamento dei poteri politici dell’esecutivo ,
cioè del capo del governo rispetto ai
poteri demandati ai parlamentari ,
deputati alla nuova Camera, e quindi , l’affermazione
di un sistema politico sempre più auto -referenziante ,
peraltro garantito da una legge elettorale impostata su cardini
preconfezionati , attraverso capi –lista
predeterminati dalle segreterie dei
partiti.
In
altri termini , una “ Sovranità del Popolo “ , ( art. 1 della Costit. ) ,che
verrebbe passata in secondo ordine , o più precisamente , sottoposta a condizioni subordinate ai piani politici preparati
e decisi da quella parte partitocratica che è stata agevolata e determinata da un sistema elettorale ad essa favorevole .
In
conclusione , un progetto di “ stabilizzazione “ e
garanzia di interessi
economico-finanziari ad alti
livelli , sostenuti e favoriti da una politica favorevole
ai gruppi privati industriali e finanziari , di potenziamenti di classi economico-sociali abbienti e capitaliste , sempre più forti e dominanti
sulle classi meno abbienti , che diventano quindi più facilmente controllabili e
gestibili , specialmente dal punto di
vista del bisogno economico e sociale ,
soprattutto utilizzando il
ricatto elettoralistico.
Attraverso un “
SI’ “ referendario alla approvazione della Riforma
costituzionale , verrebbe finalmente assicurato
il successo di progetti politico-affaristici di proporzioni
sempre maggiori e il concentramento di poteri oligarchici sempre più forti,
favoriti da governi sostenuti da maggioranze parlamentari precostituite , con
poteri legislativi favorevoli a interessi dominanti e prevalenti sulle istanze
socio-economiche di masse popolari più in sofferenza . Un sistema politico, che
con i maggiori poteri acquisiti, avrebbe di certo più ampie possibilità di
intervenire con mezzi autoritari e repressivi nei confronti di manifestazioni
popolari di opposizione a quelle decisioni di governo che risultassero contrarie
ai legittimi interessi e diritti sociali dei cittadini.
IL CAVALLO
DI TROIA
Un altro importantissimo motivo per votare “ N O “ al
Referendum sulle Riforme
Costituzionali !
Premessa :
Per quale
motivo , i padri costituenti non hanno voluto il “
vincolo di mandato “ per il
parlamentare ?
L’articolo 67 della Costituzione :1. Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Il non vincolo di mandato fu concepito per garantire la libertà di espressione ai membri del Parlamento: Infatti , il legame tra l’eletto e gli elettori viene dunque concepito come “responsabilità politica”, non come un “mandato imperativo”, che è vietato. La libertà da questo vincolo è molto particolare, soprattutto se la si lega ai temi etici o alle decisioni che i parlamentari potrebbero dover prendere riguardo ad avvenimenti molto importanti e delicati , come ad esempio , nel caso in cui scoppiasse una guerra.
Nella attuale Costituzione ,ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione in generale, e non la sola provincia in cui è stato eletto , quindi sarebbe sbagliato che ogni parlamentare eletto dovesse comportarsi esclusivamente a difesa degli interessi dei propri elettori , come invece imporrebbe il cosiddetto “mandato imperativo “ , che è appunto vietato nella nostra Costituzione.
Con la riforma Costituzionale , l’art. 67 viene sostituito dal seguente :
«Art. 67. -- I membri del
Parlamento esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato».
Pertanto , pur restando invariato il divieto del vincolo di mandato , però , in questo nuovo articolo , il riferimento è rivolto a tutti i membri del
Parlamento , intesi collegialmente , e
non più ad ogni singolo membro del
Parlamento ;per quanto attiene alla “ rappresentanza “ parlamentare , questa
viene contemplata nell’art. 55 , nel quale sai legge : Ciascun membro della Camera dei deputati rappresenta la Nazione.
La Camera dei deputati è titolare del
rapporto di fiducia con il Governo ed esercita la funzione di indirizzo
politico, la funzione legislativa e quella di controllo dell'operato del
Governo.
Il Senato della Repubblica rappresenta le
istituzioni territoriali. Concorre all'esercizio della funzione legislativa nei
casi e secondo le modalità stabilite dalla Costituzione, nonché all'esercizio
delle funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi
della Repubblica e tra questi ultimi e l'Unione europea. Partecipa alle
decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi e delle
politiche dell'Unione europea. Concorre alla valutazione delle politiche
pubbliche e dell’attività delle pubbliche amministrazioni, alla verifica
dell'attuazione delle leggi dello Stato nonché all'espressione dei pareri sulle
nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge.
Allora , quali sono i motivi che sottendono al queste
modificazioni , volute dalla Riforma ?
Viene meno la rappresentanza soggettiva del singolo Senatore nei
confronti della Nazione , la quale viene sostituita da una rappresentanza
collegiale ( il Senato ) nei confronti
delle istituzioni territoriali , pur
restando inalterato per ogni Parlamentare il “ non vincolo di mandato “ .
Ciò consente ad ogni
Parlamentare ( sia Deputato sia Senatore ) di essere libero di muoversi nelle proprie individuali
scelte opportunistiche , in un campo prettamente politico-partitico, quando e
dove ritiene utile , e in particolare ad ogni
Deputato della Camera di muoversi verso quel Partito , che ha ottenuto voti in quantità tali da
conseguire un cospicuo premio di maggioranza ,e quindi il potere di governare ,
in forza di una opportuna legge elettorale ( Italicum ) .
Pertanto , un Governo , cioè un
Partito che avrebbe un forte , indiscusso potere sui
Deputati ; su ciascun Deputato , che sia stato eletto nella propria lista ,
oppure in altre liste, tale da
determinare indirizzi e decisioni legislative parlamentari a senso unico ;
decisioni , quindi , che potrebbero essere non solo non corrispondenti ai
bisogni e alle necessità della cittadinanza , ma purtroppo e probabilmente anche
contrarie agli interessi pubblici , a
favore di interessi di caste e gruppi affaristici ; il tutto , operando sempre in linea con i dettami
delle volute e realizzate “
Riforme Costituzionali “ , in specie
dell’art. 67 .
Disposizioni
per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari,
il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione
del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
(pubblicata
su Gazz. Uff. n. 88 del 15 aprile 2016)
Sito esplicativo
sul testo delle riforme :
Vedi i
riferimenti specifici al sito del SENATO :
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Rosario Margio www.lamiavoce37.blogspot.com Una sola camera che decide sulle leggi da approvare rende più facile l'iter legislativo di quelle proposte di legge che favoriscono gli interessi prevalenti e di quei parlamentari che fanno parte del partito di maggioranza. Una maggioranza che consentirebbe la formazione di un Governo e che è costituita da quel partito il quale , in forza della vigente legge elettorale , è riuscito ad acquisire un premio di maggioranza cospicuo , con indice molto elevato ( così come previsto dalla stessa legge elettorale ) , rispetto agli altri partiti . In sostanza , un Governo , divenuto molto forte e sostenuto da un partito , che diventerebbe il partito della nazione , il cui capo ( presidente del Consiglio ) fruirebbe di poteri molto maggiori rispetto a quelli attuali . Sic stantibus rebus , non è difficile ritenere che il sistema democratico , della competizione fra le forze politiche , verrebbe gravemente alterato e si verificherebbe uno squilibrio del sistema , con un accentramento e un consolidamento di poteri nelle mani di persone ( parlamentari ) , i quali potrebbero facilmente utilizzarli e con continuità legislativa a favore di gruppi legati ad interessi economici e finanziari molto forti .
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Rosario Margio25 maggio 2016 02:47
Maurizio Bechi Gabrielli : Rispetto quello che hai scritto e lo considero, ma non mi pare che tutta questa democrazia assicurata dalla Costituzione abbia consentito un sistema politico trasparente e partecipato.
Rosario Margio : Non è certamente nei principi e norme della Costituzione la garanzia che venga realizzato e mantenuto un vero sistema democratico nella nostra società . Piuttosto spetta al Parlamento e ai Governi che applichino realmente ed effettivamente i principi in essa contenuti e che quindi sono alla base di una sana democrazia. Se il sistema politico è degenerato in attività affaristiche e poco trasparenti , ciò è stato cagionato dalla progressiva trasformazione dei partiti , da rappresentazioni di ideologie politiche e sociali in fazioni di interessi di classi , di clan , di caste . In palese offesa e violazione dei principi costituzionali . L'errore più grave che può compiersi è quello di voler riformare la Costituzione , modificandone i cardini di controllo e bilanciamento parlamentare , al fine di cancellare i difetti di un sistema politico-partitico ormai ammalorato , svuotato di principi ideologici , oltre che etici e dedito principalmente ad interessi che non curano il malessere sociale dei ceti meno abbienti. In tali condizioni si prospetta un futuro che non darà sicuramente garanzie per i diritti sociali e di libertà .
Valutazioni sul Referendum Costituzionale
RispondiEliminawww.lamiavoce37.blogspot.com
A mio avviso , ad un esame della situazione riguardante la questione referendaria sulle riforme di una parte della Costituzione , emergono dati inquietanti di una totale confusione di idee , di opinioni , di valutazioni giuridiche e politiche , nonchè , nel merito e nei contenuti delle norme riformatrici , una palese e notevole complessità e difficoltà di comprensione ; fattori ,tutti questi , che rendono assai dubbioso e contraddittorio un possibile positivo traguardo delle riforme stesse , che , invece , dovrebbero essere all'insegna di una evoluzione giuridica, ,sociale e politica nel nostro Paese. Un guazzabuglio di articoli , di eliminazioni , di trasfusioni di competenze funzionali fra Camera e nuovo Senato, di modificazioni e innovazioni riguardo all'ipotesi ( peraltro felice ) di un referendum propositivo , che purtroppo viene incluso nel calderone e che aggrava maggiormente la confusione nelle opinioni degli elettori . Votare NO , per evitare la soppressione del bicameralismo perfetto , per evitare la eliminazione di un importante contrappeso , giuridico e politico, della democrazia ? Ma , votare NO , significa anche dire no alla proposta di referendum propositivo , nonchè alla possibilità di una riduzione del numero ( certamente eccessivo ) di parlamentari ( di Camera e Senato ) ...............Allora , che fare ? Votare SI , per ottenere il referendum propositivo e nel contempo chiudere gli occhi , tapparsi le orecchie , per non vedere e non sentire , non pensare cosa conseguentemente capiterà all'assetto e alle garanzie democratiche e legislative della futura politica istituzionale e costituzionale del nostro Paese , dopo una vittoria dei SI ? Voler dare delle risposte esaudienti a queste domande , appare una pura follia ! Quale sarà , il risultato finale dei NO e dei SI ? La gente , quella normale ,( cioè la maggioranza degli italiani ) diciamo quella ordinaria , che non ha nè profonde conoscenze giuridiche , nè istituzionali , non sarà mai in grado di valutare in pieno e nel merito le norme riformatrici , motivo per cui , ( se andrà a votare ) voterà in un senso o nell'altro , ma senza convinzione ....Ciò potrebbe facilmente determinare una vittoria dei SI e quindi dei sostenitori politici del PD renziani delle riforme , sol perchè molti non andranno a votare e basterà un certo numero di votanti SI senza la necessità del quorum . ALLEGRIA !!! MA VOGLIO SPERARE CHE NON VADA A FINIRE IN TAL MODO , anche se sono un tantino scoraggiato ascoltando varie persone e anche assistendo ai cosiddetti pseudo-ricatti avanzati dalla minoranza del PD , che sostiene ( ? ) che voterà NO se non verrà modificata una legge elettorale , l’ Italicum , palesemente contraria al principio del pluralismo democratico..
Questa è l’Italia di oggi , mentre i padri costituendi , nelle rispettive tombe , ne restano sconcertati .
RispondiEliminaFilippo Margio ha aggiunto 4 nuove foto.
2 h •
penso al referendum e ad una discussione seria ed approfondita degli articoli del DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE N.1429-D che riporto uno x uno in confronto agli articoli della attuale costituzione( in rosso) che sono stati modificati.
riporto i primi articoli :attendo commenti.
- vista l'importanza del referendum il cui disegno di legge modifica una buona parte della costituzione e ne modifica sostanzialmente la struttura - visto che il parlamento non è stato in grado di prendersi tutta la responsabilità del proprio operato in quanto avrebbe dovuto approvare con la maggioranza richiesta dalla costituzione ed in caso contrario rinunciare all'approvazione qualora questa maggioranza non fosse stata raggiunta data la complessità dei contenuti e del numero notevole di articoli cambiati- visto che il cittadino dovrà votare o per fiducia o per conoscenza nel primo caso come se firmasse in banca quelle obbligazioni per fiducia della banca e nel secondo prendersi tutta la responsabilità di una nuova costituzione che delineerà un indirizzo di repubblica diversa e con moltissime incognite per i futuri cittadini - visto che la conoscenza sarà in mano a pochissimi cittadini esperti di diritto costituzionale - domando votare si cosa comporta o votare no cosa comporta? se voto no perchè non sono in grado di capire non è onestà intellettuale?
a voi la patata ...filippo