giovedì 30 marzo 2017

LA RICCHEZZA E L'EQUITA' FISCALE


                       LA  RICCHEZZA   E  L’ EQUITA’   FISCALE
La ricchezza di un Paese è un obiettivo che deve essere sempre perseguito  in ogni progetto politico ed economico . Ma essa diventa un fattore negativo  se nell’ambito della società  si manifesta un accumulo di ricchezza nella disponibilità di una minoranza di persone , mentre  si accentuano  e si diffondo situazioni di  povertà , anche assoluta ,  nell’ambito  della stessa comunità sociale . Allora , la Politica , attraverso i suoi organi  istituzionali , Parlamento e Governo , ha il dovere di intervenire in modo strutturale  al fine di  porre rimedi a una tale drammatica distorsione , prima che essa possa dar luogo a sollevazioni popolari anche  gravi  contro la politica stessa e contro coloro che nella  gestione delle risorse pubbliche hanno responsabilità . E’  previsto nella nostra Costituzione , art. 53 , che : “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva .  Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Sulla base  e  in osservanza di quanto è prescritto nella Costituzione , gli Organi Politici e istituzionali  hanno il dovere e il potere di trovare soluzioni  a tale drammatico problema  attraverso una vera e propria Riforma strutturale  del “Sistema fiscale “ , con adeguamenti  volti a riformulare in aumento  le aliquote fiscali , nei  loro valori percentuali , nei confronti di coloro  che , sulla base  degli accertamenti  prescritti  dalla legge , vengono  riscontrati  di  avere  redditi e  rendite di capitali  più elevati  e quindi  maggiore capacità contributiva  e  conseguentemente  poter ricavare  maggiori  introiti tributari  ed  aumenti del gettito fiscale , utili al fine di realizzare una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale  a favore delle classi sociali più deboli , consentendo  ad esse  di  percepire , quanto meno , di un reddito minimo  individuale , per ogni cittadino che risulti  essere senza alcun reddito e di poter usufruire  di esenzioni  oppure  di  opportuni  importanti  sgravi  e  detrazioni  fiscali  riguardo  a  spese  sostenute per  beni  essenziali  da  famiglie a basso reddito.
A questo punto , si tratta solo di “ volontà politica “  , da parte del Governo ,  cioè  nel  volere o meno intervenire  fiscalmente nei confronti  di classi sociali privilegiate , nei confronti di società economiche  aventi  elevate posizioni nei mercati  finanziari , nei confronti di quanti risultano  godere di un tenore di vita lussuoso ;  tutti interventi  che gli Organi preposti dello Stato  possono  ben  realizzare ed anche efficacemente  usando  i mezzi e gli strumenti  di indagine  più avanzati  tecnologicamente , attraverso tutte le possibili  interconnessioni  con  altri  apparati  pubblici  e fiscali anche internazionali  ed altresì attraverso norme legislative che prevedano pene più severe , anche penali restrittive della libertà personale  nei confronti  dei  grandi  evasori  fiscali .


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