“ L'
AFFAIRE BANKITALIA
“
Per riuscire a capire
qualcosa sull' " affaire " di Bankitalia , è indispensabile entrare
nei meandri della finanza internazionale e analizzare singolarmente e poi
congiuntamente i diversi fattori che legano gli interessi economici e
finanziari del mondo .
Innanzi tutto , voler considerare gli effetti
della ultima crisi, epocale , che ha investito l'economia di molti Paesi
occidentali , europei e altri , maggiormente l'Italia ,insieme alla Grecia .
Il " sistema
" globalizzato del mondo finanziario internazionale ed europeo ha generato
interconnessioni e condizionamenti reciproci fra i vari istituti bancari di tutti
i Paesi dell'Unione e con altri Paesi internazionali .
In ambito europeo si è verificato che ogni
particolare situazione economica-finanziaria critica , verificatasi nell'ambito
di un Paese , ha inevitabilmente prodotto effetti negativi e di instabilità anche sul sistema bancario di altri Paesi europei .
Ciò è avvenuto soprattutto a causa del
fenomeno dei crediti cosiddetti " deteriorati " , difficilmente o non
più esigibili , e dei cosiddetti " derivati " , causati non solo da
oggettive difficoltà economiche dei mercati e da situazioni economiche
difficili di molte imprese e famiglie , ma anche e purtroppo , come è avvenuto
specialmente in Italia e in Grecia , a causa di cattive gestioni delle risorse
finanziarie , poste in essere da diverse banche . Risorse di denaro che sono
state usate per speculazioni clientelari, per favoritismi e investimenti
improduttivi e fallimentari ,e che hanno creato ripercussioni in tutta la rete
dei contatti interbancari europei .
In un tale contesto di
disfunzioni del sistema , sono stati diversi gli interventi della Banca
Centrale Europea ( Governatore Mario Draghi
) che hanno cercato di ristabilire di volta in volta i necessari equilibri
all'interno del sistema stesso , tentando , nel contempo , di contenere gli effetti
negativi che tali fenomeni avrebbero potuto avere sulla stabilità monetaria dell'Euro nei confronti dei mercati finanziari
internazionali .
Un processo difficile da gestire , in cui la
stessa Bankitalia si è trovata ,
riguardo alle funzioni istituzionali di controllo sulla gestione degli istituti
bancari italiani . Funzione che la Bankitalia ( Governatore Visco ) non ha
compiutamente svolto attraverso opportuni e tempestivi interventi regolatori
diretti nei confronti di taluni istituti
bancari ( es.. MPS , Banca Etruria , Banca AntonVeneta , etc) prima che questi
si rivelassero fallimentari ,e che hanno danneggiato migliaia di cittadini
risparmiatori .
La domanda è : Di tali situazioni bancarie
italiane , già conosciute come critiche da tempo , è stato messo al corrente il governatore Draghi della
Banca Centrale Europea , in modo formale da parte del governatore Visco di
Bankitalia ? ...
Certamente Draghi ha
sempre e tempestivamente avuto contezza di tutto ciò che avveniva ed è avvenuto
all'interno del sistema bancario europeo e quindi anche in quello italiano
.Pertanto , si deve dedurre che probabilmente , per quanto attiene all’Italia
, è stato più importante non fare " esplodere
" scandali ,che avrebbero avuto effetti dannosi per l'euro nel mercato internazionale , piuttosto
che innescare processi inquisitori , che avrebbero dovuto far emergere e
rendere pubbliche , anche a livello internazionale , gravi responsabilità ,
anche di natura penale , nei confronti di soggetti , dirigenti bancari , che ,
a quel punto avrebbero dovuto confessare
legami di interessi e complicità , non solo con il mondo degli affari , ma
anche con quello politico-partitico del nostro Paese.
La qualcosa avrebbe avuto come conseguenza la
crisi e la caduta del governo in carica , sostenuto , appunto , da una
maggioranza costituita da un sistema politico di partiti
che , insieme ad altri partiti della opposizione , hanno
avuto dirette e indirette
implicazioni con affari connessi alle attività finanziarie delle banche.
E’
chiaro , allora , per qual
motivo il Capo dello Stato
italiano ( Mattarella ) voglia ritenere
più opportuno mantenere la calma , per
evitare un danno
maggiore al Paese . Cioè
quello che si
crei una situazione di discredito
da parte dei Paesi esteri nei
confronti di importantissimi Organi
istituzionali dello Stato italiano , quale quello del Governatore Visco e
di Bankitalia , ed anche nei confronti dello stesso Governatore della Banca Centrale
Europea , dottor Draghi , senza contare
i danni gravi che deriverebbero alla stessa economia del Paese.
La maggiore responsabilità di
tutto questo , però , è da porre a
carico del sistema
politico-partitico italiano ,spesso
costituito di soggetti corrotti ,
i quali , per molti
anni , e per interessi speculativi e faziosi , sono riusciti a coinvolgere il sistema bancario , nelle
persone dei rispettivi dirigenti , utilizzando le attività
istituzionali degli istituti di credito , che dovevano essere volte a tutelare solo i risparmi dei cittadini , e non per scopi inerenti
gli interessi dei
partiti stessi ed affari , anche
personali e privati , intrecciati con
attività di imprese
rivelatesi poi fallimentari.
BANCHE
E RISPARMI IN
FUMO
BANCHE , SPECULAZIONI
, POLITICA , TRUFFE , RISPARMIATORI ,
INVESTITORI , BANKITALIA , CONSOB
Tutte queste le figure , che appaiono sullo
scenario di una farsa scandalosa all’italiana , il cui copione si è vergognosamente ripetuto
per decenni in danno
di cittadini , sprovveduti , turlupinati
da individui senza scrupoli , imbroglioni , speculatori , ladri , organizzati secondo un sistema di gestione finanziaria dei risparmi privati di natura gravemente immorale ,
addirittura criminale, giocando sulla
buonafede di centinaia di migliaia di cittadini
ignari e quindi raggirati .
Adesso
, assistiamo ad una infinita
sequela di comparse , ambigue , opache , a diatribe farcite di ipocrisia e anche di falsità, , fra
chi accusa le autorità di vigilanza sulle banche (
Bankitalia e Consob ) , chi accusa gli
enti preposti alla dirigenza delle banche , ai vertici delle stesse ( c.d.a. )
, chi accusa gli agenti e promotori finanziari , chi accusa la politica , chi
accusa i risparmiatori e piccoli investitori , per non essere stati abbastanza avveduti nel momento di
sottoscrivere contratti , contenenti
condizioni ad alto rischio .
Un
vergognoso rimpallo di accuse , che si aggrovigliano in una matassa di bugie e
di affari palesemente sporchi , e che una
predisposta Commissione di indagine dovrà , prima o poi , sciogliere , sempre se
vi riuscirà.
Tutto ciò dà l’idea , appunto , di una tragicommedia
all’italiana , la cui trama può bene essere paragonata ad un fatto
di cronaca oppure ad
una scena da film , in cui :
Una banda di
individui mettono a segno una rapina ,
sottraendo una grossa somma di denaro dalle cassette di sicurezza in una banca . Al momento del processo , il
giudice accerta che , però , gli agenti di vigilanza sulla banca ,
distrattamente , stavano
guardando la tv , nel momento in
cui la rapina ha avuto luogo. In più ,
il giudice constata un fatto particolare , cioè che nella banca stessa , la direzione responsabile
e i funzionari bancari avevano
disposto che il denaro
depositato fosse custodito in cassette
di sicurezza , però in una condizione tale da
essere facilmente a
rischio da parte di azioni di malintenzionati
, pur assicurando i depositanti
di potersi fidare della custodia
da parte della banca medesima .
A questo
punto , cosa dovrebbe fare il giudice ?,
Dovrebbe condannare i
rapinatori e eventualmente anche quei vigilanti che risultassero complici dei rapinatori ? Certamente
, si . Secondo il buon senso . Ma
non è affatto sicuro che la
sentenza in Italia verrà decisa
così !
Infatti , gli
avvocati difensori dei rapinatori
sostengono , paradossalmente ,
che dovrebbero essere
condannati solo gli agenti addetti
alla vigilanza e essere assolti i
rapinatori . E persino , essere assolti
tutti , rapinatori e vigilanti , addossando la
colpa solo alla
ingenuità e sprovvedutezza dei depositanti , che si sono fidati troppo
facilmente dei bancari .
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