sabato 7 marzo 2020

Il coronavirus e il mondo finanziario





IL   GIGANTE D’ARGILLA “ 


( CIO’  CHE  POTREBBE  ACCADERE nei mercati azionari )



La diffusione pandemica del “ coronavirus “ in tutto il mondo , se non dovesse arrestarsi , ma protrarsi in misura esponenziale su tutte le regioni della terra , cagionerà nel prossimo futuro un probabile crollo, una implosione dell’attuale sistema economico-finanziario , strutturato sugli investimenti speculativi , delle “ borse “ ,  a livello internazionale. 



Infatti , tale sistema , essendo basato esclusivamente sulle speculazioni finanziarie dei mercati azionari , per sua natura è un sistema instabile ed estremamente variabile ;  motivo per cui , in situazioni particolarmente caratterizzate da insicurezza e anche da paure , come quelle attuali causate dalla epidemia del virus , tale mercato potrebbe subire forti contraccolpi , che si manifesterebbero sulle borse mondiali .



 Ciò ricadrebbe inevitabilmente anche  sulle banche che abbiano investito capitali sui suddetti mercati azionari e sui derivati , e che in caso di mancanza di liquidità di denaro , potrebbero esse stesse fallire e purtroppo trascinerebbero nel tracollo non solo gli investitori a rischio, ma anche  tutte quelle realtà e attività  commerciali , imprenditoriali , le quali già costrette a subire , per la emergenza sanitaria del virus ,  danni irreparabili dovuti a interruzione forzata degli scambi di prodotti tra i vari Paesi , non potrebbero più trovare aiuti e sostegni economici monetari da parte degli istituti di credito .



Pertanto, potrebbe avvenire una vera e propria catastrofe economica a livello planetario , con inevitabili ripercussioni nefaste sulla vita sociale di intere popolazioni , anche di miliardi di persone , che si troverebbero  in condizioni di reale povertà , di disoccupazione , di grave carenza di servizi socio-assistenziali.

 Ciò potrebbe accadere , a meno che dovesse emergere in tempo una “ ripresa di responsabilità” nel mondo economico-finanziario , nel “ sistema finanziario mondiale” , abbandonando la corsa alle speculazioni azionarie ,  verso il ritorno ad una economia reale  e da parte degli istituti di credito di utilizzare i capitali provenienti dai “ risparmi depositati dai cittadini “ ,  per investimenti  produttivi , sul lavoro individuale e di impresa, per aiuti alle famiglie , sui mercati reali, onde produrre e ricavare la vera  ricchezza proveniente dalla produzione effettiva e reale di beni e di servizi.  



Ciò potrebbe consentire a quel Paese , come potrebbe essere l’Italia , che tempestivamente  sappia e voglia  prendere  atto di ciò e assumere consapevolezza della importanza fondamentale di dover affrontare in modo “ intelligente “ anche situazioni di grave crisi e di recessione come quella  che si teme possa realmente verificarsi  non solo a livello nazionale , ma  internazionale , per la contingenza e a causa della presente grave pandemia da coronavirus.

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