IL “ GIGANTE D’ARGILLA “
( CIO’ CHE POTREBBE
ACCADERE nei mercati azionari )
La
diffusione pandemica del “ coronavirus “ in tutto il mondo , se non dovesse
arrestarsi , ma protrarsi in misura esponenziale su tutte le regioni della
terra , cagionerà nel prossimo futuro un probabile crollo, una implosione
dell’attuale sistema economico-finanziario , strutturato sugli investimenti speculativi , delle “ borse “ , a livello internazionale.
Infatti
, tale sistema , essendo basato esclusivamente sulle speculazioni finanziarie
dei mercati azionari , per sua natura è un sistema instabile ed estremamente
variabile ; motivo per cui , in
situazioni particolarmente caratterizzate da insicurezza e anche da paure ,
come quelle attuali causate dalla epidemia del virus , tale mercato potrebbe
subire forti contraccolpi , che si manifesterebbero sulle borse mondiali .
Ciò
ricadrebbe inevitabilmente anche sulle banche che abbiano investito
capitali
sui suddetti mercati azionari e sui derivati , e che in caso di mancanza
di
liquidità di denaro , potrebbero esse stesse fallire e purtroppo
trascinerebbero nel tracollo non solo gli investitori a rischio, ma
anche tutte quelle realtà e attività commerciali , imprenditoriali ,
le quali già
costrette a subire , per la emergenza sanitaria del virus , danni
irreparabili dovuti a interruzione
forzata degli scambi di prodotti tra i vari Paesi , non potrebbero più
trovare
aiuti e sostegni economici monetari da parte degli istituti di credito .
Pertanto,
potrebbe avvenire una vera e propria catastrofe economica a livello planetario
, con inevitabili ripercussioni nefaste sulla vita sociale di intere
popolazioni , anche di miliardi di persone , che si troverebbero in condizioni di reale povertà , di
disoccupazione , di grave carenza di servizi socio-assistenziali.
Ciò potrebbe accadere , a meno che dovesse
emergere in tempo una “ ripresa di responsabilità”
nel mondo economico-finanziario , nel “ sistema finanziario mondiale” ,
abbandonando la corsa alle speculazioni azionarie , verso il ritorno ad una economia reale e
da parte degli istituti di credito di utilizzare i capitali provenienti dai “ risparmi depositati dai cittadini “ , per investimenti produttivi , sul lavoro individuale e di
impresa, per aiuti alle famiglie , sui mercati reali, onde produrre e ricavare
la vera ricchezza proveniente dalla
produzione effettiva e reale di beni e di servizi.
Ciò
potrebbe consentire a quel Paese , come potrebbe essere l’Italia , che
tempestivamente sappia e voglia prendere
atto di ciò e assumere consapevolezza della importanza fondamentale di
dover affrontare in modo “ intelligente “ anche
situazioni di grave crisi e di recessione come quella che si teme possa
realmente verificarsi non solo a livello nazionale , ma
internazionale , per la contingenza e a causa
della presente grave pandemia da coronavirus.
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