sabato 14 gennaio 2017

L' IPOCRISIA UMANITARIA




                          L’ IPOCRISIA  UMANITARIA

Da una parte , uno scenario apocalittico , ma reale , di morte , di  guerra ,  abitazioni distrutte da bombe , volti disperati , sguardi sperduti nel vuoto , terrorizzati da un’assurda , immane tragedia umana , file interminabili di  uomini, donne, vecchi , bambini, esseri umani, disumanizzati, in fuga , verso mete indefinite,  calpestando suoli  impregnati di  fango e sangue ,  esseri ammassati come bestie su barconi , in parte destinati , a migliaia ,  annegati e  in pasto ai pesci ;
 Dall’ altra , fatti salvi i reali ed effettivi interventi umanitari di gruppi organizzati e di singole persone dedite al volontariato, si assiste a uno squallido e sconcertante scenario teatrale , ad una continua sequela  di  immagini , di foto , filmati  e soprattutto di  parole , parole , solo parole e di frasi fatte, discorsi d’occasione , di false  intenzioni , vuote di contenuti , di esortazioni generiche alla pace , di ipocrite disapprovazioni verso la violenza e la guerra in generale, e soprattutto di comunicazioni ufficiali emanate da organismi di stato , volte a giustificare sempre e comunque azioni di bombardamento , interventi militari  già effettuati o in programmazione , decisi per asserite esigenze irrinunciabili di difesa  e contestualmente  per l’ annientamento verso forze  agguerrite , aggressive e ritenute pericolose in quanto destabilizzanti il sistema precostituito.
 Personalità di Organi ufficiali  di vari Paesi che non vogliono  rischiare di compromettere la propria carriera politica e istituzionale , e non condannano pubblicamente , apertamente , come invece dovrebbero per coscienza , e senza riserve tutti quei capi di potenze mondiali , che sono in piena attività  di operazioni belliche , ma che ormai non possono più nascondere i veri motivi che sono dietro alle asserite necessità difensive o di intervento ; motivi che invece sono costituiti in modo cinico da progetti di occupazione , attraverso l’esecuzione di azioni distruttive , a largo raggio, utilizzando  mezzi di violenza estrema in danno di esseri umani , che niente più di umano rappresentano ad un mondo , ipocrita , costituito da  popolazioni  di cosiddette  società “civili “ , a cui interessa in fondo  di non essere oltremodo disturbate e coinvolte in tali tragedie , nelle quali , invece, potrebbero essere coinvolte direttamente e in modo grave , in un prossimo , non lontano futuro , se non fermate in tempo.
L’ INDIFFERENZA  , GLI  EGOISMI , GLI OPPORTUNISMI POLITICI   POSSONO  PRELUDERE A DRAMMI  E  TRAGEDIE  IN  MISURA  GLOBALE  E  SEMPRE PIU’ GRAVI .
         Non  è  più umanamente  concepibile , né ammissibile , né sopportabile  , continuare a vedere , ogni giorno di più ,  soffrire  migliaia di esseri  umani , di ogni età , costretti a vivere in condizioni ambientali assolutamente proibitive , umilianti , a patire per il freddo  e per la fame , e anche a morirne , perché respinti reiteratamente nel loro bisogno di aiuti , nella richiesta di essere accolti in un contesto civile e umanamente dignitoso , provenienti , in fuga , da regioni del mondo stravolte da guerre e da conflitti sanguinosi , e  vederli errare  senza una meta precisa , spinti solo dalla disperazione  e da una sempre più debole speranza di salvezza ;  non è ammissibile che nel vedere e nel  rendersi consapevoli di tali gravissimi drammi umani ,  ogni comunità civile , fatta di padri e madri di famiglia , persone dotate di sentimenti umanitari e cristiani , non reagisca  fortemente , facendo valere la propria voce , con ogni mezzo di comunicazione  inducendo i propri organi politici e istituzionali  :
a  condannare  pubblicamente , nel Parlamento europeo i capi , i responsabili politici dei governi  di quegli Stati , in Europa , che vietano  l’ ingresso e l’accoglienza a questi sfortunati esseri umani , o che alzano i muri , adducendo giustificazioni di esigenze , chiaramente non realistiche né plausibili ,  di non poter accettare accordi di ripartizione sull’accoglienza per indisponibilità di spazi o di risorse .
- ad assumere una posizione politica istituzionale ferma e decisa , a livello europeo e internazionale ,  volta al rifiuto di  coinvolgimento in azioni di interventi bellici in Paesi esteri e in specie  nei Paesi che già si trovano in situazioni di conflitti armati , proponendosi invece come attori attraverso interventi volti a ristabilire accordi di pace , di interruzione dei conflitti stessi.




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