giovedì 21 dicembre 2017

GIUSTIZIA SOCIALE E FISCALE

PER  UNA  VERA  GIUSTIZIA  SOCIALE  E   FISCALE

Per una vera e reale Giustizia Sociale e  Fiscale 
 serve  una  Riforma  strutturale  del  Sistema  Fiscale  , oltre che   l’abolizione  di tutti  i  privilegi  di  caste .

Non sarebbe sufficiente operare solo attraverso abolizioni di "privilegi " , vitalizi ,  semplici  " tagli " alle "pensioni d'oro " , ai  redditi  alti , posto che  questi  sarebbero  provvedimenti  facilmente  impugnabili , interessando il  più  delle  volte  diritti  acquisiti , ma soprattutto  da tutto ciò  si ricaverebbero importi economici non sufficienti a soddisfare realmente ed efficacemente  le esigenze volte a risolvere il fenomeno della povertà.

Infatti , per ottenere finalmente una reale ed effettiva  equità  distributiva dei redditi e quindi un recupero di risorse finanziarie utili ad ottenere  una importante e forte riduzione delle disuguaglianze economiche fra ceti sociali , è sufficiente  una  vera , radicale  Riforma  Fiscale  generale , che incida in modo determinante sulle misure delle  Aliquote  fiscali , attraverso il sistema proporzionale ,( peraltro già  sancito dalla Costituzione ) , che , rispetto alle misure vigenti ,  preveda aliquote  maggiori  sui redditi più alti e sulle rendite finanziarie più elevate, oltre che sui grandi  patrimoni , e maggiori  esenzioni  e agevolazioni  sulle fasce di reddito  basse . Il tutto accompagnato da una seria , reale , drastica  lotta  alla grande evasione  fiscale  , alla corruzione ,  al riciclaggio di denaro ,   e  alle attività  criminali  con  confisca   dei  loro patrimoni .

Inoltre , sarebbe oltremodo utile la istituzione  da parte del Governo di un “ Fondo per la Povertà “ , costituito di somme di denaro provenienti dall’acquisto di “ Gratta e vinci “ , biglietti e schedine riguardanti giochi del lotto  e similari , nonché  da somme di denaro  offerte liberamente , da chiunque voglia sostenere il Fondo medesimo.

L’ altra ipotesi di Riforma fiscale ( suggerita  da  qualche parte politica  ) , che prevede una  bassa  aliquota  fissa  ( es. del 20%  o  del  25 % ) , uguale  per  qualunque  reddito , finalizzata  a richiamare  l’interesse  da  parte  di  capitali  verso  il  sistema  finanziario  nazionale ,  potrebbe  risultare utile soltanto se tali  operazioni  fossero  destinate  maggiormente  ad  investimenti  produttivi  nel  mercato  interno , generando  più  lavoro  e  quindi  crescita  economica ,  e  non  agli investimenti  di  tipo  speculativo , che  invece  aggraverebbero  pesantemente  le  disuguaglianze  fra  ceti  sociali  e  un  aumento  ancora  più  allarmante  della  disoccupazione  e  della  povertà .

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