GIOVANI
E SOCIETA’
Ovvero : “diritto alla trasgressione “
Non è difficile accorgersi che in questa nostra società
stanno sempre più vivendosi momenti di cambiamento , tesi a modificare un sistema di regole , ritenute , a torto o a
ragione , non più adeguate ai tempi e alle esigenze sociali .
Quest'aria di cambiamento , da ritenere sotto un certo
aspetto fisiologica , però , porta con sè anche microbi di contestazione che
penetrano con particolare facilità e pericolosità nelle coscienze dei giovani ,
esaltando nelle loro menti impulsi reattivi contro qualsiasi regola impositiva
del sistema stesso , e che sia volta a porre dei limiti alla presunzione
soggettiva di un diritto di libertà individuale, inteso in senso assoluto.,
cioè incondizionato e che si trasforma in un preteso “ diritto di trasgredire “ ogni regola , peraltro in crescente
diffusione nell’ambito sociale e con
particolare gravità in quello politico-istituzionale sulla gestione del
pubblico denaro ,in cui è ampiamente diffusa la violazione del settimo
comandamento “ NON RUBARE “ .
Motivo per cui , qualsiasi atto , situazione , che venga a
porsi in contrasto , di ostacolo rispetto ad ogni presunto diritto di poter agire in piena libertà , conduce
anche ad una pretesa richiesta ad altri , a volte in forma violenta , per il pieno soddisfacimento di esso .
Questo fenomeno assume
sempre maggiore ampiezza e gravità trovando arrendevolezza , debolezza , e
purtroppo anche compiacimento in certi e diffusi contesti familiari , privi di
autorevolezza , e in contesti
socio-istituzionali incapaci di far valere e far rispettare regole
necessarie per ristabilire l'ordine e consentire il rispetto di regole
necessarie alla convivenza democratica e alla evoluzione della vita sociale di
una comunità.
Occorre , pertanto e senza ulteriori indugi , che nella nostra
società sopravvenga una “
volontà politica e civile “ in grado di far riemergere decisamente , al di sopra del mondo degli
interessi speculativi di parte , i
fondamentali valori e principi , diritti e doveri , sanciti nella nostra Costituzione , che sono la garanzia indiscutibile e
necessaria affinché la convivenza fra
cittadini , e i rapporti fra istituzioni pubbliche e cittadini , possano essere
caratterizzati dalla reciproca fiducia ,
dal rispetto delle leggi e dei ruoli rivestiti dai rappresentanti delle
istituzioni pubbliche .
Principi che siano realizzati da un sistema
politico-istituzionale in grado di consentire la funzionalità e
l’efficienza degli organi preposti , non
solo alla sicurezza e salute pubblica , al progresso economico e tecnologico , alla
preparazione culturale e al lavoro, bensì anche alla “educazione civica “ , al
rispetto del bene comune e dei valori di una certa moralità , che respinga e
condanni , senza riserve, atti e
comportamenti nocivi e deleteri per la
salute , per l’equilibrio psico-fisico e
dignità della persona.
Soltanto allora si potrebbero constatare risultati positivi
nell’ambito dei comportamenti relazionali , specialmente riguardo ai giovani
, sia nelle famiglie , sia negli
istituti scolastici , che nelle attività di vita nei contesti urbani.
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