La “ Parabola
del Buon Samaritano “
Ovvero la “
tragedia “ di milioni di esseri umani , vittime della crudeltà ed ipocrisia di
una umanità , in cui il potere , il denaro , le speculazioni , nonché l’indifferenza
, offendono e violano i principi e i
valori fondamentali che sono alla base di una società di fede cristiana e
cattolica.
A nulla vale
frequentare le funzioni religiose , rispettarne i rituali , se poi ci si
comporta come il sacerdote , o il levita , citati nella parabola del Vangelo .
«E chi è il
mio prossimo?» fu chiesto a Gesù.
Gesù disse:
«Un uomo
scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero
e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva
per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall`altra parte. Anche
un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano,
che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione. Gli si
fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo
sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno
seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di
lui e ciò che spenderai in più
, te lo
rifonderò al mio ritorno.
Chi di questi tre ti sembra sia stato il
prossimo di colui che è incappato
nei
briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse:
«Va e anche tu fa lo stesso».
Chi è quindi
il nostro prossimo?
E chi è
colui che ha soccorso un uomo in estrema necessità ?
Proviamo ad
analizzare, l’ambientazione, le circostanze e il personaggio stesso, seppur
simbolico, che si muove ed opera in questa parabola cristiana.
La storia,
con cui Gesù risponde alla domanda, si riallaccia ad un avvenimento reale, che
ancora oggi si presta bene davanti ad una situazione internazionale , in Paesi
dell’Africa e del Medio-Oriente , in cui si commettono violenze inaudite , stupri , torture e soprusi indescrivibili , nei
confronti di esseri umani , costretti a fuggire per non essere uccisi dalle
bombe di conflitti armati o per non
essere ridotti alla morte per fame e per
stenti .
Davanti ad
un infelice essere umano , di qualunque razza o religione esso sia , umiliato ,
percosso , ridotto
in miseria a causa di sventure , ogni cittadino “
cristiano “ , cattolico , pur in un
contesto sociale in cui vi sono precise
regole e leggi da rispettare , dovrebbe agire in base a ciò che la situazione richiede , in nome di
quella “misericordia “ e compassione ,
che è doverosa per qualsiasi
cristiano , con atti e comportamenti volti ad un aiuto generoso e gratuito , anche
a scapito dei propri interessi , compiendo così l’opera che Gesù Cristo ,
figlio di Dio , avrebbe fatto se si fosse trovato in quelle stesse situazioni drammatiche.
Gesù Cristo ha sacrificato la vita per gli
altri, amici e nemici , ha amato
veramente tutti, senza chiedere a nessuno la carta d’identità razziale, o religiosa,
o il certificato di buona condotta e di profitto spirituale.
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