mercoledì 22 agosto 2018

PIRIVATIZZAZIONE O NAZIONALIZZAZIONE


                       

                        PRIVATIZZARE  O  NAZIONALIZZARE

In un Paese , come l’Italia, dove i termini “ responsabilità” , “ cura “ , “ dovizia “  “ onestà “ , per quanto riguarda  la gestione del  denaro pubblico , e delle opere pubbliche , appaiono  spesso  “ chimere “  ,  traguardi irraggiungibili , il cui posto viene occupato da speculazioni , da sistemi corruttivi , da illecite complicità .

Il fatto che nonostante le palesi e gravissime carenze e inadempienze commesse dalla Società autostrade in ordine alla manutenzione e controllo delle parti strutturali del ponte Morandi di Genova , ciò non possa determinare tout court  la rescissione del contratto di concessione  da parte del Governo rispetto alla data di scadenza  nelle condizioni contrattuali , a meno che , stranamente e nonostante le gravi inadempienze della Società ,  debba essere pagata una “penale “  a carico dello Stato , anziché  a carico della Società ,  fa  emergere , in tutta la sua chiara ed evidente “ complicità politica “ , che il contratto di concessione  sottoscritto  dal Governo protempore  è stato stipulato con la predetta Società , volutamente viziato  da una clausola  “ capestro “ , in danno  dei cittadini italiani . 

Per tali motivi ,  adesso , da parte del Governo il contratto con la predetta Società autostrade , “dovrebbe  essere revocato  o quanto meno riveduto e corretto “, secondo criteri  oggettivi  e conformi  ai più normali  principi  giuridici ed economici , che attengono alle responsabilità dei contraenti , in specie riguardo alle opere pubbliche  e alla sicurezza dei cittadini. 

  Le condizioni contrattuali dovrebbero essere quelle di utilizzare le capacità e potenzialità delle imprese private a condizione  che le attività  delle medesime siano sottoposte a seri , scrupolosi   controlli  da parte di una apposita “ autority  istituzionale “, utilizzando funzionari e tecnici pubblici capaci . Sarebbe anche possibile prevedere e decidere che lo Stato abbia una posizione azionaria di maggioranza , con partecipazione di propri capitali ( es. Cassa Depositi e Prestiti ) nel C.d.A. dell’impresa.

La “ privatizzazione “  sulla  manutenzione e riparazione  di opere  e strutture pubbliche  dovrebbe , infatti ,  comportare  necessariamente  e doverosamente  che lo Stato , attraverso i suoi organi , vigili , controlli , in modo  puntuale e sistematico con cura e dovizia  da parte dei responsabili politici e amministrativi  , sulla regolarità  di ogni attività di intervento svolta dalle imprese private concessionarie e nel rispetto delle condizioni stabilite nel  contratto della concessione  e , in caso di anomalie  , intervenga  tempestivamente  non solo per  la sicurezza  e stabilità delle strutture , ma anche  per evitare che abusi  di natura economica  provochino  danni  alle risorse pubbliche  e soprattutto conseguenze nocive per la sicurezza delle persone..

La “ privatizzazione “  consente  di evitare  che lo Stato non solo  assuma  troppo pesanti oneri economici e finanziari , ma anche la disponibilità di personale capace di svolgere incarichi professionali  di elevata qualità,  attraverso la concessione  ad  imprese private  , incaricate del compito della manutenzione e riparazione  su opere pubbliche , ponendo a carico delle stesse i relativi costi , ma consentendo loro di poter introitare , attraverso opportuni pedaggi , somme di denaro adeguate al fine di ammortizzare le spese per gli interventi eseguiti e di poter trarre legittimamente i congrui utili economici  per l’impresa .

Invece , voler “ nazionalizzare “ tutte le opere pubbliche ( ponti , strade , viadotti, edifici pubblici, fiumi, torrenti , etc..), sia sotto l’aspetto della costruzione di parti strutturali , sia sotto l’aspetto della loro manutenzione e riparazione , significherebbe  dover richiedere e porre a carico  degli enti e apparati dello Stato  tutti i relativi oneri economici e finanziari , purtroppo in situazioni difficili per il bilancio  statale  e del debito pubblico,  nonché  le capacità e le competenze professionali  adeguate , oltre alla disponibilità di apparecchiature fra le più avanzate tecnologicamente ,  al fine di poter assicurare  la maggiore efficienza possibile  e conseguentemente la sicurezza e stabilità delle opere stesse.
Sarebbe la realizzazione di un vero sogno il poter avere la nazionalizzazione di tutte le opere pubbliche , con il controllo diretto dello Stato  e intervento di personale tecnico professionale  statale , come avviene in avanzati e moderni altri Paesi , ma per poter realizzare ciò , allo stato delle cose in Italia , i  conseguenti e  cospicui  impegni di spesa dovrebbero  risultare compatibili con i vincoli di bilancio  assunti a livello europeo , o quanto meno gli accordi fra Governo e gli Stati europei  dovrebbero riuscire più elastici e tali da consentire di non far gravare ulteriormente sul debito pubblico  tutti quegli interventi di spesa rivolti alla costruzione , manutenzione , riparazione , di importanti opere pubbliche nazionali e infrastrutture necessarie alla salvaguardia del territorio .


                                       

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