QUESTA
E' LA SITUAZIONE REALE
Ogni
giorno che passa , ogni ora che passa , sono chili di piombo che si aggiungono
e gravano sulle spalle di milioni di cittadini . Milioni di famiglie senza
reddito o con un reddito misero , affranti nel dolore di parenti deceduti o
gravemente ammalati , di migliaia di imprese chiuse. Gli annunci non servono , anzi aggravano il
peso e la fatica , se non sono seguiti da reali interventi governativi
tempestivi e che siano assolutamente
adeguati e concreti , che dovranno al più presto entrare
fisicamente nelle case per non fare precipitare situazioni personali e
familiari nel baratro di una disperazione già assai grave e profonda , e che
potrebbe esplodere da un momento all'altro in una rabbia popolare , più estesa
, irreversibile , irrefrenabile.
. I disoccupati , non sono numeri , sono PERSONE UMANE
; i poveri non sono numeri ,sono PERSONE UMANE ; gli ammalati e i morti non
sono " numeri " , sono PERSONE UMANE ... ; NON sono semplici numeri e cifre da elencare
in una fredda catalogazione statistica oppure utili a calcoli finanziari per
speculatori sulla pelle della povera gente .
Questa “ guerra” non può e non deve diventare una
guerra tra poveri , persone che si affannano ,costrette persino a litigare per raccogliere l’ultimo pezzo di
pane. Dovrà necessariamente venire e
verrà certamente il momento in cui risorgerà una forte “ coesione popolare nazionale
“ , che innalzerà la bandiera del riscatto della gente comune verso i propri e
sacrosanti , fondamentali diritti , e che si rivolgerà contro coloro che non avranno saputo , né
voluto difendere con opportune decisioni politiche e interventi necessari , e
se il caso anche di “rottura “ a livello europeo , gli interessi civili, sociali ed economici dei
cittadini e delle nostre imprese . Ciò, nella
ipotesi in cui le posizioni europee dovessero continuare a mantenere una scarsa
o comunque inadeguata disponibilità di risorse o di utilizzo delle stesse nei confronti dell’Italia , colpita duramente
dalla epidemia del coronavirus, lasciando precipitare nel vuoto situazioni già precarie di imprese e famiglie,
sotto gli occhi indifferenti e forse anche niente affatto dispiaciuti , di
innominabili burocrati e altrettanti innominabili politici di governi di certi
Paesi facenti parte della fantomatica Unione europea.
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