IL CECCHINO
Appare una cosa
normale , ma purtroppo il vero guaio è che le persone , noi tutti , non abbiamo
la vera percezione del pericolo sino a che non l'abbiamo fisicamente, non la
proviamo con i nostri sensi , non vediamo con gli occhi , il "nemico"
, cioè il covid19 .
Ci dicono ( Il
Governo e i medici, gli esperti ) di stare attenti, perché esso, il virus , è
nascosto. Esso è come un cecchino pronto a sparare appena usciamo allo scoperto
. Però, se noi , guardando fuori dalla finestra , restando a casa , non vediamo
morti distesi sulla strada ( nel senso dei morti in ospedali a causa del virus)
, allora ci rassicuriamo e corriamo subito tutti fuori , dimenticandoci che il
cecchino è sempre lì , dietro l'angolo, pronto a colpirci se non abbiamo
protezioni. In definitiva , per ritornare ad avere paura , dobbiamo
necessariamente aspettare di vedere cadere altre vittime ? . Non ci accorgiamo
che così facendo ci stiamo comportando come tanti bambini ( incoscienti ) ?
Perché mettiamo avanti mille ragioni , talune delle quali, indubbiamente anche
molto serie e giustificate ( mancanza di lavoro) , ma non usiamo il cervello,
il fondamentale criterio che ci induce a mantenere sana la pelle , a non
rimanere vittime , perdendo la vita e quindi anche il lavoro , o mettendo a
rischio la vita di altri , per colpa di una nostra imprudenza ? Allora ,
dobbiamo tutti stare molto attenti, a comportarci in modo prudente ed avveduto,
sino a quando finalmente verrà stanato
il cecchino e reso impotente.
Però,
inevitabilmente la esigenza di proteggersi dal “cecchino”-virus , implica
alcune pesanti restrizioni , che costringono alla inattività professionale e
quindi alle relative conseguenze che incidono negativamente sulla vita di
ciascuno, specie quella lavorativa, motivo per cui spetta alla politica , a chi
ci governa di intervenire efficacemente e adeguatamente, con mezzi finanziari,
al fine di poter far sostenere economicamente a chi è costretto alla inattività
il peso delle difficoltà contingenti o comunque di consentire alle persone di
poter ripartire con le attività , quanto prima è possibile ,compatibilmente con
la situazione di rischio e con le opportune , necessarie condizioni di garanzia
e di protezione, onde evitare diffusioni di contagio virale.
Chi
non capisce la gravità dei rischi che la collettività può sempre continuare a
subire a causa di intemperanze , oppure fa finta di non capirla , con
atteggiamenti pretestuosi e strumentali , è un irresponsabile , e più
gravemente irresponsabile se è un personaggio politico o un amministratore
pubblico.
Il
Covid19 , purtroppo, è ancora presente, ma è giunto , però , il momento di una seppur graduale , ma
determinata ripresa.
Sembra
proprio essere giunto il momento in cui la “stasi” delle attività è divenuta
per tutti insostenibile. Il Governo e la politica nel suo complesso e negli
enti locali ,se ne devono fare carico. Bisogna ripartire laddove le condizioni di non
alto rischio lo consentono. E’ una
esigenza che non può essere trascinata troppo a lungo. Dobbiamo tutti , con grande responsabilità, individui
,nelle imprese ,negli uffici , attrezzarci di mascherine e di guanti
protettivi, necessariamente nei locali chiusi ,
e tutti mantenere le distanze minime prescritte , dovunque si vada
,anche all’aperto. E’ un sacrificio minimo indispensabile , ma da sopportare al
fine di consentire una ripresa di vita sociale e soprattutto economica, con
probabilità di poter evitare un ritorno di focolai del virus.
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