LA INTELLIGENZA ECONOMICA
Se
lo Stato volesse , specialmente in questa attuale situazione emergenziale e
assai critica , sia riguardo al fattore sanitario dovuto alla pandemia del Covid19 , ma particolarmente per le gravi
conseguenze ricadenti sul mondo economico, della produzione di beni e servizi ,
della occupazione nel lavoro , che sta subendo e subirà ancora in futuro danni
rilevanti a causa del blocco delle attività commerciali, il Governo , dopo il superamento del picco
pandemico della emergenza virale e con
lo ristabilirsi di un graduale regime di
attività commerciali , supportate da necessari e straordinari aiuti economici e
agevolazioni , potrebbe successivamente ottenere enormi vantaggi di entrate fiscali recuperando risorse attraverso la tassazione su almeno 192 miliardi della economia sommersa , ma ciò potrebbe ottenerlo soltanto abbassando di molto
( per esempio con una aliquota max del 15 % ) le tasse nei confronti dei singoli
contribuenti e delle imprese , le quali attualmente sono costrette a sostenere
oneri fiscali , attraverso imposte ( IRES , IRAP, IRPEF , addizionale regionale
e altre ) il cui carico è divenuto assolutamente insostenibile ( ben oltre il 59 % ) e
quindi , anche consentire un importantissimo fenomeno di riemersione , anche se graduale , della economia
sommersa e del lavoro in nero ( al momento rilevato in circa tre
milioni e settecentomila lavoratori irregolari ) verso la economia reale
ufficiale , riscontrandovi nuove e più favorevoli condizioni fiscali , che
consentirebbero a tutte le imprese , che sono state costrette al blocco delle
attività e quindi a gravi perdite di fatturato , di ripartire più agevolmente e
riaprire il fronte delle assunzioni al lavoro. Considerando , inoltre , che tale
nuova più bassa tassazione incoraggerebbe molte e nuove imprese ad intraprendere attività importanti
nel nostro Paese e anche restringerebbe in modo significativo il campo della economia illegale ,calcolata intorno ai 19 miliardi di
euro e della evasione fiscale ( Un gap complessivo pari a circa 109,7 miliardi di euro, di
cui 98,3 miliardi di mancate entrate tributarie , IRAP,IRES,IVA , e 11,4
miliardi di mancate entrate contributive), contrastando il fenomeno attraverso
il controllo incrociato degli identificativi
fiscali in una unica banca dati e promuovendo
incentivi favorevoli volti al rilascio di scontrini , ricevute e fatture.
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