mercoledì 31 ottobre 2018

Nevrosi da dipendenze tecnologiche

                    Nevrosi da dipendenze tecnologiche .



Una sorta di patologia che coinvolge moltissime persone con sintomi ( più o meno gravi ) di nevrosi da dipendenze  di natura “tecnologica “ .

Nella nostra attuale epoca  tecnologica , sta assumendo sempre maggiore rilevanza il fenomeno di una  graduale e progressiva perdita del contatto fisico-psichico-emotivo  nei rapporti umani e ambientali . 

Ciò avviene  attraverso l’uso strumentale di mezzi tecnologici , sempre più sofisticati ,  che trasformano la realtà concreta delle cose  in una loro dimensione virtuale , astratta , attivando  sensazioni  emotive  e  psichiche  che offrono  percorsi  più facili , immediati , ma contestualmente “svuotati “  delle esperienze che si provano  e si acquisiscono nell’incontro e impatto fisico  nei confronti delle  cose e persone  con le quali si svolge  la vita nei rapporti umani e sociali.

 Tutto ciò comporta  modificazioni anche importanti  sui comportamenti soggettivi , relazionali umani , disabituando  le persone ad “esporre “ se stesse di fronte alla necessità di confrontarsi fisicamente con gli altri  e a  preferire le corsie telematiche o informatiche , appunto “ virtuali “ ,  nel bisogno di avere e ottenere  contatti  esterni . Ma nel contempo , rischiando di restare esse stesse  vittime “ strumentali “  di un sistema di comunicazioni sempre più meccanico  e disumanizzante .

 Taluni  esempi e paradossi :

E’ accaduto che a un tizio , mentre egli stava assistendo ad una partita di calcio , della sua squadra preferita, il televisore ha cominciato a dare segni di mal funzionamento , egli impreca , s’infuria , si attacca al telefono per chiamare d’urgenza un tecnico . Trova il numero occupato , riprova a chiamare , ma la linea del telefono fisso si interrompe , impreca , urla . Acchiappa il cellulare , inutilmente , che guarda caso ha la batteria scarica . Urla ancora , bestemmia , lo sbatte a terra , fracassandolo . Si precipita sul pianerottolo fuori casa , preme il pulsante dell’ascensore , ma questo non arriva , perché si è bloccato all’ultimo piano , superiore . Scende le scale di corsa , affannato , arriva nel garage , cerca in tasca le chiavi dell’auto . Non ci sono , perché nella fretta sono state lasciate sul tavolino . Giunto nel cortile, urlando chiama qualcuno che sta in casa , per affacciarsi e buttargli sotto le maledette chiavi . Sta cominciando a piovere e con la faccia rivolta in su , grondante d acqua , aspetta l’apertura di una finestra , che però resta ermeticamente chiusa . Ad un tratto , qualcosa non va . I battiti del cuore si fanno veloci e non regolari .. “ saltano “ , subentra la paura , il tremore , sudorazioni sulla fronte e sulle mani , una sensazione terribile di essere vicino alla fine. Fortunatamente , passa nelle vicinanze l’inquilino del primo piano , è un medico , si ferma ,lo vede agitato , si avvicina a lui e tastandogli il polso , gli dice : “ stia calmo , nulla di grave . E’ soltanto un attacco di ansia . Ora l’accompagno io a casa , non deve preoccuparsi , vedrà che con un leggero tranquillante , si sentirà subito meglio . Ma stia attento , sarebbe il caso che lei regolasse meglio il suo modo di vivere il rapporto con il mondo della tecnologia , altrimenti ……..

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Secondo esempio .

Una coppia giovane . Sono sposati già da tre anni e con un bimbo di due anni . Il marito , libero professionista e lei lavora come segretaria in una azienda privata , part time .
Economicamente stanno abbastanza bene . Una bella casa , di proprietà , in centro storico di una città importante. Non si fanno mancare quasi nulla . Tutti gli elettrodomestici al completo , due televisori , due auto , la babysitter e il domestico . Naturalmente , ciascuno dei due coniugi , oltre ad avere la propria auto , possiede il computer , lo smartphone , tutti personali . Sembra tutto a posto . Ma non è così . Nei primi due anni di matrimonio le cose procedono abbastanza bene , sia riguardo al loro rapporto intimo e familiare , sia riguardo al lavoro . Ma successivamente , entrambi i coniugi hanno iniziato a parlarsi con meno frequenza , sempre più raramente e con mezze frasi . Una volta ritornati a casa dalle proprie attività professionali , si vedono impegnati sia l’uno che l’altra , chi a chiamare o rispondere al telefono , chi a smanettare sul computer o smartphone . La babysitter ha terminato il suo servizio . Il bimbo piange , vuole la mamma . Lei in quel momento è “ troppo impegnata “ al telefono. Chiama ad alta voce il marito , chiedendogli di badare al bimbo . Lui non risponde , è anch’egli “impegnato a controllare “ gli aggiornamenti tecnico informatici sul suo computer . Il bimbo continua a piangere . Lei , tenendo la mano sul telefonino per non far sentire la sua voce , questa volta urla , arrabbiata , insultandolo di essere egoista e irresponsabile . A questo punto , lui si alza di scatto dalla sedia , si precipita da lei , le strappa il telefonino dalle mani e lo getta in aria . Si urlano entrambi in faccia frasi irripetibili , mentre il bimbo continua a piangere sempre più forte , terrorizzato da quella scena. In quell’istante suona il campanello della porta . Entrambi zittiscono . Lei va ad aprire . Sono i genitori di entrambi , che sono venuti per festeggiare il compleanno del loro nipotino . Una ricorrenza che i disattenti genitori , molto “impegnati “ , avevano dimenticato . Alla vista dei volti ancora agitati e turbati degli sposi , i rispettivi suoceri si sono chiesti che cosa fosse capitato e per subito si sono adoperati per calmare il bimbo piangente. Dopo un attimo di silenzio , i due coniugi hanno cominciato a sfogare i propri nervi , con accuse reciproche di colpe , di manchevolezze , di insensibilità e irresponsabilità di ogni genere , concludendo con la intenzione comune di volersi separare . Al che , i rispettivi genitori sono intervenuti per “ calmare le acque “ , per indurli a riflettere seriamente , pensando alle conseguenze negative , specie riguardo al loro bambino . Ma gli effetti causati da un certo e smodato uso della tecnologia sul sistema di vita e comportamentale di questa coppia , avevano già e purtroppo gravemente danneggiato il loro rapporto coniugale .

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Terzo esempio .

Un bimbo compie cinque anni . “ Papà – dice – al mio amico Carlo i suoi genitori hanno regalato un tablet , con tanti bei giochini . Ne vorrei uno anch’io , come regalo per il mio compleanno “ . Lì vicino ascoltano anche i nonni . ll papà lo guarda e gli risponde : “ Può darsi , vedremo , io e la mamma , se possiamo accontentarti “ . Interviene il nonno : “ Non ti preoccupare , Antonio , te lo regaliamo noi , il tablet . Io e la nonna “ . Il giorno del compleanno del bambino , i nonni , fattisi consigliare dai genitori e anche da una persona esperta , acquistano l’apparecchio , unitamente ad alcune schede da inserire , per far funzionare i video- giochi che il nipotino ha richiesto. Antonio inizia subito a far funzionare il tablet e a giocare . E’ molto contento e ringrazia tutti , nonni e genitori . Sin qui , nulla di strano .
Il giorno dopo , Antonio va a scuola , I genitori , entrambi , vanno al lavoro . Lui , impiegato di banca . Lei , segretaria presso una scuola statale . Sono ancora abbastanza giovani e dopo i loro impegni professionali sono soliti frequentare gli amici , riunirsi più volte con loro per giocare a carte , per conversare , per andare ad assistere a qualche spettacolo , al cinema o al teatro , o per andare a mangiare una pizza. . Naturalmente , chiamando i nonni per far compagnia al nipotino , in tali occasioni. Ad Antonio piacciono i cartoni animati e sta spesso a vederli al televisore . Ma quelli che più lo attraggono sono i video-giochi al tablet. Sono giochini particolari , in cui viene richiesta una certa abilità da parte del giocatore nel competere con un certo personaggio “virtuale “ , nel superamento di ostacoli vari , in gare di corse per guadagnare punteggi o premi , sempre in modo “ virtuale “ . Antonio rimane a giocare con il suo tablet , nella sua stanzetta , tutte le volte che i suoi genitori sono impegnati con i loro amici oppure quando la mamma è impegnata nelle faccende domestiche , o quando parla al telefono con le sue amiche. Cioè , resta solo nella sua stanzetta , per ore e ore , o dietro lo schermo del televisore o a fare i giochini al tablet. Passano alcuni mesi . un giorno la maestra di Antonio telefona a sua mamma , chiedendo a lei un appuntamento per parlare di qualcosa riguardante suo figlio , ma senza allarmarla.
Al colloquio con la maestra , la mamma si sente dire che il bambino , nelle ore in cui sta in classe , sempre più frequentemente si mette a piangere , si comporta in modo strano , reagisce nervosamente gli viene fatta qualche piccola osservazione sul suo modo di agire , troppo reattivo nei confronti dei suoi compagni . La maestra , continuando , chiede alla mamma se vi sia stata qualcosa che in casa abbia turbato Antonio , al punto da fargli cambiare comportamento nei rapporti con gli altri. La mamma , a quel punto , rimane sorpresa e le risponde che Antonio , a casa , fa qualche piccolo capriccetto in più , e che ultimamente , sì , è vero , sembra più nervosetto , ma che di solito rimane tranquillo nella sua stanzetta , a giocare , anche per lungo tempo , specialmente con il suo tablet , impegnandosi con i suoi giochini o guardando i cartoni animati alla televisione.
A quel punto , la maestra ha capito tutto e le dice : “ Stia molto , ma molto attenta , signora , perché suo figlio , continuando a fare ciò che fa , rischia parecchio dal punto di vista della salute . Sia sotto il profilo neurologico che psichico , comportamentale . Lei deve assolutamente evitare che suo figlio continui con i giochini al tablet e cerchi lei in tutti i modi di non lasciarlo da solo , per troppo tempo , nella sua stanzetta , o con il tablet o davanti al televisore . Ripeto , le conseguenze della dipendenza da certi apparecchi elettronici nei confronti della salute neurologica dei bambini possono risultare assai gravi e persino irriducibili , se non sono presi tempestivamente certi rimedi.

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